Maragnole di Breganze caput mundi della solidarietà, in 1000 in piazza per Mia la ‘bimba dagli occhi belli’ con sindrome di Rett.

Una risposta di massa alla serata organizzata dagli ‘angeli di Mia’,  del Gruppo Giovani di Maragnole, splendidamente ed ineccepibilmente gestita oltre le aspettative.
Una sera d’estate sospinta in un crescendo d’emozioni, toccando il culmine quando Elena e Wladi, con la piccola Mia, sono saliti sul palco per ringraziare tutte le persone che hanno deciso di partecipare alla loro storia, vergata dalla sindrome di Rett.

Un alito di allegria nella loro vita, in quel di Maragnole, voluto e realizzato caparbiamente dal Gruppo Giovani di Maragnole, organizzando un convivio di solidarietà con successivo concerto in piazza: “ Sono felice oltre misura per la risposta delle persone – commenta un incredibile e mai esausto Federico Dalla Pria presidente del Giovani di Maragnole – Ma quella di sabato sarà solo la prima serata, perché è nostra intenzione stare sempre vicino a Mia ed ai suoi genitori”.

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Orgoglio e fierezza per questi angeli anche da parte del sindaco di Breganze Piera Campana: “Lo siete sempre stati e con questa serata avete dato dimostrazione di quanto fate per la comunità, un grazie immenso al gruppo giovani di Maragnole”.

Fiducia e speranza, i due sentimenti che sabato sera hanno alleggerito il cuore di Wladi ed Elena, che tanti hanno voluto stringere in un abbraccio: determinati e coraggiosi, pieni d’amore per la loro bimba, hanno conquistato i cuori di tutti i presenti quando Elena ha lanciato un messaggio: “Stasera che tornate a casa date un bacio in più ai vostri figli, apprezzate ogni loro gesto grande o piccolo, valorizzate ogni disegno che vi faranno – esorta Elena con voce strozzata dall’emozione – Perché Mia non potrà mai farlo, ma noi sappiamo che lei ci ama”.

L’amore, grande ed indissolubile, potente balsamo per le ferite è stato l’ingrediente principale della serata ‘Tutti per Mia’ e lo ha ricordato anche Arianna Cattelan quando, in chiusura del suo intervento per portare conoscenza sulla sindrome di Rett, ha ripreso una frase che mamma Elena pochi giorni prima le aveva detto: “Mia è una bambina fortunata, perché ha una famiglia che la ama”.

Con la serata di sabato è stato dato un grande segnale, alimentando non solo la  speranza che la ricerca possa fare passi da gigante, ma rendendo anche uno spirito di aggregazione che fa venire meno la sensazioni di essere soli per molti genitori  con la vita  famigliare risucchiata nel labirinto della disabilità.

Paola Viero

 

 

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