Ancora un sit in organizzato dai gruppi sindacali per dire ‘no’ alla privatizzazione de Il Cardo e San Michele, Rsa di Montecchio Precalcino che si occupano di disabili e anziani.

“La privatizzazione dei servizi a La Casa è l’ennesimo esempio di tagli al costo del lavoro – dicono Giampaolo Zanni, Raffaele Consiglio e GraziaChisin, rispettivamente rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Vicenza – La scelta de La Casa di Schio di esternalizzare parte dei servizi residenziali per anziani, disabili e utenti psichiatrici a Montecchio Precalcino, affidandoli ad una cooperativa sociale del territorio e prevedendo lo spostamento a Schio diparte del proprio personale dipendente, è un esempio evidente di cosa significa taglio dei costi e rischio di riduzione dei servizi. Fin da subito, insieme alle categorie che rappresentano lavoratrici e lavoratori e ai sindacati pensionati, Cgil, Cisl e Uil Vicenza Vicenza hanno contestato la scelta dell’Ulss 7 Pedemontana di mettere a gara i servizi prevedendo una pesante riduzione dei costi del personale. Fin da subito abbiamo chiesto all’Ulss 7 di ritirare il bando di appalto e ridefinirlo avendo maggiore attenzione alla continuità del servizio, alla qualità dell’assistenza, ad un costo del lavoro adeguato. A distanza di mesi non vi è stata alcuna modi fica al bando, scelta che di fatto ha indotto La Casa di Schio a concorrere in associazione con la Cooperativa Sociale Mano Amica e oggi ad avviare un percorso di esternalizzazione. Siamo convinti che questo discenda anche da scelte ben precise della Regione Veneto che, nel programmare il sistema di offerta residenziale per la salute mentale, ha individuato nel Ccnl Cooperative Sociali il parametro di riferimento del costo del lavoro, determinando di fatto un disegno di progressiva privatizzazione di importanti servizi pubblici alla persona. Ed ecco che si pro fila in modo evidente la strategia della Regione che, mentre esalta il modello veneto di integrazione socio-sanitaria, compie nei fatti azioni molto concrete che vanno semplicemente nella direzione di una costante riduzione dei costi, a partire dal costo del lavoro. Lavoro che è lavoro di cura, attraverso cui passa la qualità dell’assistenza a persone fragili e non autosufficienti. Lavoro che non può essere ritenuto sempre e comunque un costo da tagliare per far quadrare i conti. Ennesimo esempio, come lo è stato la scelta della Regione di non provvedere alla riforma delle IPAB, favorendo difatto la privatizzazione di interi nuclei di assistenza all’interno delle Case di Riposo pubbliche e la crisi di un sistemadi offerta di servizi fondamentali nel nostro territorio. Per queste ragioni, Cgil, Cisl e Uil Vicenza Vicenza, nell’esprimere piena solidarietà a lavoratori e lavoratrici, agli ospiti e ai loro familiari, invitano tutta la cittadinanza a far sentire la sua voce venerdì 10 luglio  alle 10.00 davanti all’Ospedale Boldrini di Thiene”.

di Redazione Altovicentinonline

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