Gazebi contro la cementificazione dell’ex cava. A Sarcedo continua la lotta del Comitato ‘Villa Capra-Astico’ per bloccare la nascita del capannone da 300mila mc che potrebbe sorgere su quello che, ad oggi, è a tutti gli effetti un campo agricolo. Dopo volantini e striscioni, il Comitato non si ferma e, da sabato 15 aprile, scende in piazza con dei gazebi: “raccogliendo firme contro questa speculazione economica”.

“Saremo fuori coi nostri gazebi per quattro sabati, a partire dal 15 aprile, davanti al Municipio, in piazza Vellere e piazza del Cavallino-spiega Elisabetta Fortuna, alla guida del Comitato-Saremo presenti perché tutti sappiano cosa sta accadendo a Sarcedo, al territorio e all’ambiente che è di tutti noi sarcedensi-continua-Continueremo con la raccolta firme, mostreremo ai cittadini la lettera dove chiediamo al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali, come possano permettere una tale operazione urbanistica”.

Operazione che, se approvata alla fine dal Consiglio Comunale, al posto di grano o vitigni vedrebbe sorgere 46mila mq di capannone. Il tutto ex novo, ovvero di nuovo costruzione e non nello spirito di recupero di un fabbricato già esistente, che porterebbe a Sarcedo la nascita di un quinta zona industriale. “Abbiamo davvero bisogno di questo?-chiede la Presidente del Comitato, Elisabetta Fortuna-Le tante domande che, sin dall’inizio abbiamo rivolto a chi guida il nostro paese, ora le abbiamo messe nero su bianco in una lettera che mostreremo a tutti i sarcendensi che vorranno venire a trovarci nei nostri gazebi sabato 15 e 22 aprile, 6 e 13 maggio. Quesiti rivolti alla nostra amministrazione comunale che, in campagna elettorale, si presentava come custode del territorio e contraria alla speculazione edilizia. Domande che il Comitato Villa Capra/Astico intende porre in particolar modo al gruppo di maggioranza in carica in relazione al progetto presentato dalla società Faresin Industries S.p.a., che ha come finalità la costruzione di un complesso industriale nella zona agricola di Via Villa Capra-conclude- Noi del Comitato riteniamo che questo progetto sia mera speculazione economica e spreco di territorio a vantaggio di una unica impresa e ci batteremo affinché i principi di salvaguardia del territorio, della salute, dell’equilibrio ambientale e la tutela degli ecosistemi naturali vengano rispettati da tutti”.

P.V.

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