Presenza e investimenti. Sono queste le parole chiave della serata dedicata alla sicurezza urbana che si è svolta a Thiene. La capillarità delle uniformi tradotta in maggiori e tempestivi interventi che possano contribuire in maniera sostanziale al miglioramento della vivibilità e della tranquillità di una città. E per farlo serve il contributo economico dell’amministrazione comunale. Ospite della serata è Giovanni Scarpellini, ex Comandante del Consorzio di Polizia Locale e NeVi e prima ancora della Compagnia dei Carabinieri di Thiene. Accolto da un pubblico numeroso che ha gremito la sala della biblioteca comunale, Scarpellini si è confrontato con i consiglieri di FdI Giulia Scanavin e Federico Mojentale, con l’onorevole Silvio Giovine e l’ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco. “Una serata di sincero impegno, di parole che vogliono diventare azioni, di presenza che si traduce in sicurezza reale e condivisa, che a Thiene ora come ora, mancano. Questo il motivo che ci ha spinti ad organizzare l’incontro. Bisogna alzare il tiro a Thiene, investire sulla polizia locale-spiegano Scanavin e Mojentale che nel merito sono pronti a tornare in consiglio comunale con la ‘mozione sicurezza’.
Un parterre composto da cittadini, negozianti e che ha visto seduti nelle prime anche Vincenzo Forte dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, alcuni consiglieri di minoranza, come Barbara Cunico e Andrea Busin, oltre all’assessore ai lavori pubblici Nazzareno Zavagnin. Persone arrivate anche oltre i confini della città. Specie da Schio, dove l’ex Comandante plasmò il consorzio gemello di polizia locale, con una rappresentanza del consiglio comunale maggiore di quello thienese. Tutti ad ascoltare ed affrontare una tematica importante ai giorni nostri e alla quale, come i fatti di cronaca raccontano, Thiene non riesce a sottrarsi. La percezione di sicurezza, il poter uscire di casa col cuore leggero, il fatto di sapere che prendendo il telefono per chiedere aiuto qualcuno dall’altra parte risponda, specie nelle ore notturne dove la criminalità alza la testa, sono le richieste maggiori che i consiglieri Scanavin e Mojentale hanno raccolto dalle persone. “Da sempre sul tavolo del consiglio comunale portiamo la questione sicurezza. Una parola che indica tante sfaccettature del vissuto quotidiano della cittadinanza-spiega Giulia Scanavin-Spaccio, risse, baby gang, schiamazzi, rapine, furti, arrivando allo sfregio del volto di un ventenne. Cosa serve ancora per smuovere l’amministrazione comunale a decidere di investire sulla Polizia Locale?”.
“Servono le risorse economiche per assumere agenti di polizia locale e per farlo un’amministrazione comunale deve dotare il proprio bilancio comunale in tal senso”, così Francesco Rucco rompe il ghiaccio partendo dalla sua esperienza da sindaco, ricordando il suo tentato corteggiamento all’epoca a Scarpellini che gli disse di no “perché voleva continuare la sua battaglia su Thiene e Schio”. Come a dire che in una partita a scacchi, senza i pezzi giusti e senza le mosse pianificate, poco si fa e non si va da nessuna parte. Un suo fare che lo portò contro i sindacati di polizia e riportò, in maggior numero, la presenza degli agenti sulle strade di Vicenza. Meno pragmatico e più politico, invece, l’intervento dell’onorevole Giovine che ha parlato a nome del governo Meloni, “che si trova a mettere le pezze sui tagli dei precedenti governi”, dilungandosi forse fin troppo sui ‘disastri altrui’, “come il superbonus”, arrivando alla fine del suo intervento a spronare le amministrazione comunali ad attivare gli strumenti necessari per supportare e rafforzare la polizia locale: “sono tantissimi. Non solo tra le pieghe di un bilancio ma basti pensare anche ai protocolli tra vigilanza pubblica e privata. Togliendo allo ‘sbandato’ quei luoghi dove può fare come gli pare: quindi in una città è importante riqualificare i luoghi abbandonati e riorganizzare a livello commerciale la città– ha infine aggiunto- il sindaco ha uno strumento importante: l’ordine di allontanamento di un soggetto problematico che dura 48 ore. Ma quando il questore si vede arrivare questo ordine lo può trasformare in daspo che dura anche sei mesi”.
Dati della Prefettura sì, ma con un occhio alla realtà dei fatti.
Bene fidarsi dei dati relativi alla criminalità che ogni anno la Prefettura rilascia, “ma considerate che non tutte le persone trovano il coraggio di denunciare” precisa l’ex Comandante sottolineando che comunque gli addetti ai lavori queste cose le sanno. Nel corso del suo intervento Scarpellini scansa la domanda scomoda di Giulia Scanavin “come definisce oggi la sicurezza urbana”, non per indifferenza ma per non metter bocca in ‘casa altrui’ ora che il Consorzio NeVi è guidato da altro Comandante. Racconta del lavoro fatto in via Rasa, nella costruzione del Consorzio NeVi e del gemello scledense Alto Vicentino, arrivando da un’esperienza territoriale nell’Arma dei Carabinieri, che ha portato a sdoganare la veste del vigile urbano in agente di polizia locale, con padronanza della procedura penale. Trovandosi anche nella difficoltà di un cospicuo taglio, circa 400mila euro’, che il Comune di Thiene operò e che lo vide costretto a cercare risorse ampliando il servizio ad altri Comuni. Mai dimenticando quali fossero le esigenze della comunità e in particolare modo le criticità, come: “i comportamenti illegali determinati da assunzione di alcol o droga, ossia aggressioni, minacce, soprusi, molestie; la criminalità predatoria, con furti ed estorsioni, il fenomeno delle baby gang, lo spaccio e il consumo di droga”. Problematiche che ad oggi non si negano e verso le quali, a suo tempo, l’ex Comandante rispose con “la territorialità degli agenti, che hanno contatti informativi radicati ed efficaci. In più il loro ‘metterci la faccia’ che li rendeva riconoscibili ai cittadini. Per me era fondamentale il costante coordinamento nel mio ruolo di Comandante: avevo il telefono sempre acceso per permettere un intervento nell’arco di 15 minuti. A maggior ragione nei servizi notturni, dando disposizioni precise e prendendo in mano le situazioni più delicate”. Infine, anche per Scarpellini, fondamentali erano i presidi fissi in città, mai ottenuti, che avrebbero permesso di garantire una maggiore sicurezza nelle zone più critiche. “E’ stata una grande emozione vedere la sala piena. Anche persone che ho conosciuto in servizio, ma anche le persone, i cittadini che incontravo a Thiene”, chiosa l’ex Comandante mentre all’esterno della sala alcune di queste tardano ad andarsene per potergli stringere la mano. Gente comune che nel corso della serata ha preso il microfono in mano, per dire la propria: chi ancora alle prese con ‘i soliti della piastra Miotto’ che urlano e bestemmiano, ma anche chi da due anni a questa parte vede il fine settimana come un incubo per delle partite di cricket che sfociano in strepiti ad oltranza, arrivando anche alle botte. E ancora: chi nella richiesta di un intervento alla polizia locale, in turno serale, deve metter giù la chiamata disattesa e fare il 112 per chiedere aiuto ai carabinieri che, per organico, non hanno comunque il dono dell’ubiquità.
“Pronta la mozione per la sicurezza di Thiene”. A margine dell’incontro, i consiglieri comunali Mojentale e Scanavin hanno tirato le somme e sono decisi a riportare l’argomento ‘sicurezza’ in consiglio comunale: “non smetteremmo mai di farlo finché le cose non cambiamo.Come consiglieri comunali e figure politiche, faremo tutto il possibile perché al più presto una realtà di controllo urbano sia ripristinata nel nostro territorio. La sequenza delle azioni possibili da intraprendere, che abbiamo esaminato e che proponiamo, parte sì, gerarchicamente parlando dal Governo, che a cascata poi include il ministero dell’interno ed il prefetto, ma riteniamo sia doveroso anche ricordare in questa sede, che il sindaco ha a suo carico di responsabilità e poteri in materia di sicurezza pubblica: di fatto a Thiene, è anche il Presidente del Consorzio di Polizia Locale Ne.Vi. Pertanto in questa sua duplice veste, deve intervenire per fare tutto il possibile a ripristinare non solo una ‘percezione di sicurezza’, ma una fattiva attività sul territorio atta a riportare più controllo e tranquillità per tutti i cittadini, e a far si che le regole siano rispettate da tutti. La sicurezza è un diritto di ognuno di noi-spiegano-Per questo, abbiamo depositato una mozione per chiedere al primo cittadino e alla giunta un coinvolgimento delle associazioni di volontariato per la tutela e la salvaguardia delle aree verdi, oltre la presenza fissa dei volontari alla piastra Miotto dalle 20 alle 22. Ogni santo giorno, per riportare tranquillità a chi abita nel quartiere. Inoltre chiediamo i benedetti e necessari presidi fissi dalle 19 alle 21: non solo alla stazione degli autobus, che la città sta aspettando da tanti anni ma, vista l’esigenza mutata nel tempo, e al palazzo comunale lo sanno bene, anche alla stazione dei treni e in piazza Nova dalle 17 alle 20. Chiediamo che il turno serale-notturno della Polizia Locale venga ripristinato con urgenza e che non resti fermi in chiacchiere che si spendono quando si è alla caccia di voti-concludono-Avevamo agenti di Polizia Locale che erano veri investigatori: che tornino a dedicarsi al contrasto dello spaccio per il bene delle persone, dei ragazzi che vivono la città di Thiene. Dobbiamo tornare a vedere le uniformi per strada, meglio ancora nella figura dell’agente di quartiere che almeno tre volte la settimana, per un paio d’ore, portino la territorialità a Rozzampia e Santo-Lampertico.”
P.V.
