Un bimbo con una ferita alla testa, la mamma che sceglie la Guardia Medica invece del Pronto Soccorso, il medico che risponde dalla finestra e non guarda il piccolo. Sono i tre punti chiave della denuncia della mamma del bimbo che mercoledì 24 giugno alle 18 ha chiesto di dare uno sguardo alla ferita sanguinante del suo piccolo. Lieve, ma con flusso costante. Non voleva andare al Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso e rischiare di occupare un posto che sarebbe potuto essere prezioso per qualcun altro, per questo una mamma, con un bimbo leggermente ferito alla testa, si è rivolta alla guardia medica di Thiene e mai si sarebbe aspettata di sentirsi rispondere “Io non guardo i bambini, vada al pronto soccorso”.

La denuncia è il segno tangibile di una frattura, di un taglio che sta diventando sempre più profondo, tra la sanità locale e la popolazione che ha bisogno di servizi. E se fino a qualche tempo fa c’era la voglia di scusare quello che veniva comunemente definito “un’eccellenza”, oggi, sono molti i cittadini che cominciano ad acquisire il coraggio e a denunciare. Per il bene loro e della società, per rivendicare quello che paghiamo tutti profumatamente con le nostre tasse.

La storia 

“Mercoledì 24 giugno, giorno del patrono, alle 18 sono andata con il mio bambino alla Guardia Medica di Thiene. Il piccolo era caduto da un gonfiabile e si era procurato un taglio alla testa. Non grave, ma continuava a sanguinare. In attesa fuori c era una signora, poi è uscito un ragazzo, che non era un paziente ma un dipendente o un amico. Io e mio figlio abbiamo aspettato ancora qualche minuto e poi è entrata la signora, che è uscita dopo 10 minuti. Nello stesso tempo è tornato il ragazzo, che era uscito poco prima, con un vassoio di paste, ha suonato il campanello e ha detto “sono io”, quindi mi sono convinta che lavorava li o che comunque fosse una persona conosciuta dallo staff. Ho aspettato ancora qualche minuto poi ho risuonato il campanello e spiegato il problema. Da qui la situazione ha preso una piega a mio avviso surreale. Il medico, un ragazzo giovane, si è affacciato dalla finestra mentre noi eravamo sempre fuori e mi ha chiesto quale fosse il mio problema. L’ho spiegato, chiedendo un’occhiata veloce per evitare di andare al Pronto Soccorso, dove invece il medico ci ha indirizzati. Al mio insistere, volto principalmente a rassicurarmi e minimizzare la situazione, il dottore ha risposto “Io non guardo i bambini vada a Santorso”. Ho insistito ancora, perché considero la guardia medica un servizio al cittadino e a questo punto il medico ha risposto, sempre dalla finestra, “bha stia tranquilla che lo vedo attivo il bambino”.

Umiliata e offesa, ha preso carta e penna e indirizzato una lettera all’Ordine dei Medici e alla presidenza della Regione Veneto.

“Un medico che nel 2020 parla dalla finestra, ad una signora sola con un bambino in braccio e si rifiuta di dargli un occhiata di un secondo la trovo una cosa vergognosa, imbarazzante e da denuncia dai carabinieri – ha sottolineato delusa la signora – Ci avrebbe messo un attimo a valutare la situazione, io sarei stata tranquilla e non avrei avuto bisogno di lanciare un appello per chiedere professionalità. Alla fine ho chiamato per conoscere il nome del medico, ma la signora che alle 18.40 ha risposto non me lo ha dato e ha addirittura riso quando le ho fatto presente che avevo capito che voleva proteggerlo. Per questo motivo ritengo anche lei responsabile di omissione d’atti pubblici d ufficio. Purtroppo – ha concluso la mamma – ho notato che anche a gennaio c’è stata una denuncia alla guardia medica di Thiene e ne sono veramente dispiaciuta perchè è impensabile che in una società civile, nel 2020, un paziente bisognoso di cure debba aver paura di recarsi dalla guardia medica perchè o sono maleducati o ti trattano male o come nel mio caso vengono meno al giuramento di Ippocrate e ommettono il soccorso. Sono in attesa da gennaio per un appuntamento con il dottor Peruz per il mio bambino e ancora non sono riuscita ad avere una data. Spero questo possa succedere prima che inizi l’asilo a settembre o altrimenti aspetto ancora, ma che un medico del servizio pubblico si rifiuti di guardare un paziente veramente non posso accettarlo. Se una persona lavora nel settore sanitario pubblico, significa che il suo operato porta la faccia della Sanità Pubblica”.

di Redazione Altovicentinonline

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