RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Spiace essere costretti a replicare all’intervento del Sindaco che da tempo si nega dapprima non rispondendo ai messaggi e da ultimo non accogliendo la mia richiesta di incontro per chiarire le posizioni che, peraltro, il Consiglio che rappresento ha provveduto da settimane a formalizzare con lettera a lui indirizzata. È quantomeno bizzarro sprecare tempo e farlo sprecare al proprio Ufficio stampa per parlare col sottoscritto a mezzo stampa quando ad oggi lo stesso Sindaco ha rifiutato il confronto e, peggio, tentando maldestramente di far passare il messaggio che la questione sia di natura personale e non Istituzionale.
Sorprende che il Sindaco, unitamente al suo consigliere delegato, non comprenda che a norma del tanto richiamato Statuto, i Comitati di Quartiere siano Associazioni autonome e non un’emanazione del Consiglio comunale come, invece, avviene nei Comuni con più di 40 mila abitanti.
Per una corretta informazione ai Cittadini, mi corre l’obbligo, quindi, di precisare che lo Statuto predisposto ed approvato nel 2018 dal Comitato dei Presidenti dei Comitati di Quartiere di Thiene è stato confermato dall’Amministrazione comunale nei termini previsti. In esso sono previste Norme che regolano i rapporti e le relazioni tra Comitati e Amministrazione comunale, norme che l’Amministrazione ha fin da subito totalmente disatteso.
Ma andiamo con ordine.
L’art. 1 esordisce con “Il Comune di Thiene promuove la libera costituzione dei Comitati di Quartiere, organismi di partecipazione su base territoriale.” e conclude con “I Comitati di Quartiere sono costituiti in Associazioni ai sensi del Codice Civile.”
L’art. 4 recita “I Comitati di Quartiere chiedono di essere preventivamente informati e consultati ogni qualvolta l’Amministrazione comunale debba adottare atti e provvedimenti rilevanti, in particolare i bilanci preventivi annuali e pluriennali, che abbiano incidenza sul territorio del Quartiere, che riguardano:
a. la pianificazione urbanistica;
b. la progettazione di opere pubbliche;
c. la pianificazione del sistema di mobilità.
Il parere richiesto ai Comitati di Quartiere, se non acquisito dall’Amministrazione nel corso di incontri di confronto, deve essere comunicato per iscritto all’Amministrazione, unitamente al verbale del medesimo Comitato di Quartiere che ha trattato l’argomento, entro trenta giorni dalla data in cui la richiesta dell’Amministrazione è pervenuta al Comitato di Quartiere. Nei casi urgenti l’Amministrazione comunale, illustrandone le motivazioni, può fissare un termine più breve, comunque non inferiore a quindici giorni.
Il parere dei Comitati di Quartiere non è vincolante. L’Amministrazione comunale è tenuta a comunicare al Comitato di Quartiere le proprie contro deduzioni.
Rimane ferma la facoltà del Comitato di Quartiere di esprimere il proprio parere anche indipendentemente da una specifica richiesta dell’Amministrazione comunale.
Al fine di rendere effettiva l’informazione e la funzione consultiva, ai Comitati di Quartiere sono inviati gli avvisi di convocazione delle Commissioni consiliari comunali e possono essere inoltre invitati, con specifica comunicazione e diritto di parola, alle riunioni delle Commissioni consiliari quando vi siano all’ordine del giorno argomenti di specifico interesse di uno o più Quartieri.”
Dica il Sindaco, contando anche i suoi 10 anni da Assessore, in quale caso sia accaduto che i Comitati di Quartiere o il Comitato dei Presidenti siano stati coinvolti o consultati sui temi per i quali lo Statuto lo prevede.
Dice il Sindaco che l’Amministrazione non può riconoscere un Organismo che nasce in difformità dalle previsioni statutarie.
Davvero vorrebbe far credere che la data delle elezioni sia elemento dirimente per la validità di queste consultazioni?
Se così fosse il Comitato dei Cappuccini dal 2017 ad oggi non dovrebbe esserci considerato che le elezioni le ha svolte nel 2018 e non come tutti gli altri nel 2017, così come poteva essere per un altro Comitato in questo turno elettorale se non fosse intervenuto un miracolo divino.
E in ogni caso, è così che intende promuovere la libera costituzione dei Comitati?
Dica il Sindaco quando avrebbe convocato il Comitato dei Presidenti per decidere la data delle elezioni, cosa che a norma di Statuto doveva fare “La data delle elezioni viene stabilita dal Sindaco, in accordo con il Comitato dei Presidenti di Quartiere, almeno 60 giorni prima della data stessa.”
Eviti di dire il 19 gennaio 2023 dato che a sue mani ha l’ordine del giorno della convocazione e il conseguente verbale.
Allo stesso tempo, il Consigliere delegato eviti di dire che “Il presidente uscente Dal Santo non ha mai partecipato, da dicembre in poi, ad alcuna riunione collegiale” dato che il Comitato dei Presidenti (non la Consulta) si è riunito il 19 gennaio scorso dopo anni. Cosa che gli dovrebbe essere nota visto che fino alla sua elezione a Consigliere comunale ne era membro in qualità di presidente del Comitato Centro.
È anche necessario ripassare un minimo di grammatica istituzionale dato che il sottoscritto rappresenta in qualità di Presidente pro tempore il Consiglio di Amministrazione del Comitato di Quartiere San Vincenzo in nome e per conto del quale comunico le decisioni che lo stesso assume come avvenuto per il caso delle elezioni per il rinnovo del Comitato medesimo e non lo fa a titolo personale come Sindaco e Consigliere delegato tentano di far credere ai Cittadini.
Lo fanno non solo in questa circostanza, ma anche in precedenza come quando il Consigliere delegato ha dichiarato alla Stampa che “il Presidente Dal Santo voleva fare le elezioni il 2 o 10 ottobre…”. Peccato che nell’occasione agivo in qualità di Presidente di turno del Comitato dei Presidenti e in nome e per conto di tutti i Comitati di Quartiere presentai la richiesta di svolgere le elezioni nelle date citate.
Ci venne risposto che c’erano le elezioni politiche il 25 settembre per cui il rinnovo dei Comitati non poteva tenersi in quelle date visto che lo Statuto prevede che le elezioni dei Comitati di Quartiere si devono tenere a distanza di almeno tre mesi da altre consultazioni elettorali.
Se tale disposizione ha una così estesa interpretazione, verrebbe da dire che non si possono effettuarsi le elezioni dei Comitati nemmeno nella data imposta dall’Amministrazione in conseguenza del fatto che a maggio ci sono le elezioni amministrative in circa 800 comuni italiani tra cui Vicenza ed altri comuni della provincia.
Vale la pena ricordare al Consigliere delegato che la sua delega è “ai rapporti con i Comitati di Quartiere”, incarico che non ne fa il “capo” dei Comitati e se c’è qualcosa da stigmatizzare è proprio il suo comportamento fatto di ripetute telefonate ai Consiglieri del Comitato per sollecitarne la candidatura con l’evidente scopo di creare una frattura nel Consiglio (tentativo non riuscito grazie alla correttezza dei miei Consiglieri che per questo ringrazio). Telefonate – non solo sue – nelle quali si adombravano ritorsioni che nella migliore delle ipotesi si sarebbero concretizzate nel non convalidare le elezioni medesime.
Ritengo questo inappropriato comportamento un’inaccettabile e grave ingerenza nell’attività di una libera Associazione che, ribadisco, non è un organismo di emanazione dell’Amministrazione comunale, comportamento che il Sindaco dovrebbe valutare traendone le dovute conseguenze.
Infine, l’art. 15 dello Statuto prevede che “Il giorno successivo a quello della votazione si riuniscono in seduta pubblica presso la sede del Comune: due dipendenti del Comune, rispettivamente del Servizio Elettorale e dell’Ufficio Istituti di Partecipazione, alla presenza (facoltativa) dei Presidenti di seggio, che esaminano i verbali di scrutinio e proclamano gli eletti”.
È del tutto evidente che all’Amministrazione non compete la convalida delle elezioni, ma la sola verifica delle operazioni di voto come risultante dai verbali di scrutinio e la conseguente proclamazione degli eletti.
Confido che il Sindaco voglia far rientrare la cosa in un alveo di maggiore buon senso accettando le motivate critiche che hanno portato alla nostra decisione e non voler assumersi lui la responsabilità di non accreditare il Comitato – che comunque sarà eletto – per il solo fatto che ha osato opporsi ai comportamenti sopra evidenziati con l’intento di chiarire i ruoli chiedendo la dovuta attenzione per il lavoro che i Comitati svolgono anziché accettare supinamente le imposizioni e le mancanze della sua amministrazione.
Come direbbe sant’Agostino “Come gli amici adulando pervertono, così i nemici, con i rimproveri, molte volte correggono.”
MAURIZIO DAL SANTO – Presidente