Quando racconta la sua storia Sabino Catano, titolare della rivendita di tabacchi di piazza Rovereto, va ben oltre quei lavori che ostacolano l’ingresso al suo esercizio commerciale. Quella è la punta di un iceberg. Ma stamattina, martedì 4 febbraio, quando ha visto tutta quella nube di polvere, quei mezzi edili e materiale vario proprio davanti alla vetrina, ha deciso di raccontare quello che sta vivendo. “Avere un’attività in questa zona, che un tempo era diversa, ci costa molto sacrificio perchè le entrate non sono più quelle di un tempo quando qui c’erano tanti negozi, una grande farmacia e tanti uffici importanti. Nessuno ci tiene in considerazione e non si sono nemmeno degnati di avvisarmi di questi lavori proprio a due passi dalla mia rivendita di tabacchi – spiega Sabino Catano -. Bastava dirmelo e avrei lasciato chiuso e mi sarei preso un giorno di ferie. Ho scritto all’ufficio Lavori pubblici del Comune per denunciare questo comportamento scorretto, che fa capire tante cose. Ho investito 7 anni fa’, acquistando questa rivendita di tabacchi, la gestiamo io e mia moglie, abbiamo un bambino piccolo e quest’attività è l’unica fonte di reddito. Una giornata persa per me è un grosso danno. Almeno mi avessero avvisato, ma stamattina presto, mi sono ritrovato in questa situazione, odore nausabondo di carburante, non si può stare qui. I clienti non possono nemmeno entrare, l’aria è irrespirabile e l’accesso impossibile. Interessa a qualcuno?”.

Sabino Catano, 43 anni, di origini pugliesi, racconta di aver fatto un investimento di vita e racconta di come le cose sono cambiate nel giro di pochi anni: “Un tempo tutta questa zona circostante al vecchio ospedale era gettonassima. Gli appartamenti valevano tanto  e anche commercialmente, la piazza Rovereto era molto ricca di negozi, che piano piano sono morti. Si pensi all’edicola accanto al mio negozio, ma anche a tutti gli esercizi commerciali di via Maddalena. Credo sia sotto gli occhi di tutti la trasformazione di quello che prima era un quartiere di prestigio e che adesso è caduto in disgrazia. Se non fosse per i bar rimasti sarebbe spettrale.  Quando ho rilevato  quest’attività credevo di aver fatto l’investimento della mia vita, oggi sopravviviamo e sono molto arrabbiato per il comportamento di chi non si è degnato, almeno come forma di rispetto per chi lavora, di avvisare dei lavori”.

di Redazione AltovicentinOnline (sotto la mail inviata al Comune di Thiene)

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