La pace non è solo un evento da organizzare, ma una voce da far risuonare, città dopo città, volto dopo volto. E Thiene ha acceso una luce che voleva dire molto più di quanto sembrasse. Non era solo una fiaccola, né un semplice simbolo. Era un gesto collettivo, un messaggio silenzioso e potente: “No, non ci abituiamo alla guerra.”
Sono stati in circa quattrocento, tra cittadini, rappresentanti delle istituzioni, scout, associazioni e gruppi locali, a riunirsi per la manifestazione “Bagliore della pace”, fortemente voluta dal presidente del consiglio comunale Andrea Zorzan insieme all’amministrazione. Un’iniziativa nata per ricordare che, mentre il mondo continua a girare, in troppi luoghi si continua a morire. Un’iniziativa senza colori politici perchè volere la pace e volere che bambini innocenti vengano ammazzati non dovrebbe avere colore.
Nel silenzio condiviso e nella luce accesa, il senso dell’evento si è manifestato in modo semplice: la pace non è solo un’idea, è una responsabilità. «Siamo ormai circondati da notizie di guerra – ha detto Zorzan davanti alla piazza – e rischiamo di farci l’abitudine. Alcuni conflitti non fanno più notizia, altri diventano quasi uno spettacolo mediatico. E invece, dietro ogni titolo, ci sono vite, dolore, distruzione».
Il pensiero è andato subito a quanto accade in Medio Oriente, dove – ha ricordato Zorzan – la popolazione civile palestinese sta pagando un prezzo altissimo a seguito degli eventi del 7 ottobre. «Non possiamo fingere che tutto questo sia normale. Non possiamo rassegnarci. È una responsabilità morale, prima ancora che politica».
Durante la manifestazione è stato letto un appello ufficiale rivolto al governo italiano e alla comunità internazionale, chiedendo un intervento immediato per la cessazione delle ostilità, la liberazione degli ostaggi e l’avvio di un processo diplomatico concreto. Ma il cuore simbolico della serata è stato il passaggio della luce: la fiaccola, emblema del messaggio di pace, è passata nelle mani del presidente del consiglio comunale di Schio, Valter Orsi, con l’invito a portare avanti l’iniziativa in un’altra città. Così quel bagliore non si spegnerà, ma continuerà a viaggiare.
di redazione AltovicentinOnline
