Quando mancano venti giorni a Natale c’è chi attende le feste trepidante aprendo le caselline del calendario dell’Avvento ma c’è anche chi, invece, fa il conto alla rovescia perché finiscano il prima possibile. Secondo gli psicoterapeuti una parte degli italiani, tra casi più e meno gravi, affronta con angoscia il mese di dicembre: non ci sono statistiche ufficiali ma tra coloro che sono già in terapia, “c’è una percentuale altissima” di chi sente ancora di più il bisogno di essere aiutato.

 

L’esperienza è quella della psicoterapeuta Cristina Selvi che, nel suo studio a Milano, ogni anno sperimenta il peggioramento di paure e disagi di chi è in cura all’avvicinarsi della fine dell’anno. Per quanti avvertono ‘la malinconia delle feste’ i suggerimenti sono essenzialmente tre.

In primo luogo, iniziare a non idealizzare il Natale. “A volte – sottolinea la psicoterapeuta – diamo al periodo un’importanza eccessiva. Le cose belle e le cose belle in famiglia succedono tutto l’anno. Bisogna ridimensionare il proprio approccio emotivo”. Insomma, guardare al 25 dicembre come a un giorno come tanti altri.

Il secondo consiglio è quello di “cercare di festeggiare le feste non secondo il secondo del dovere ma secondo il principio del piacere”, ossia stare il più possibile con chi ci piace, con coloro a cui vogliamo bene, non con coloro che riteniamo necessario dover vedere.

Da ultimo, se l’ansia pervade tutto, dai regali al pranzo, al cenone della Vigilia, “ridimensionare le aspettative che gli altri hanno di noi“. Nessuno si aspetta chissà che da nessuno e non si possono soddisfare le ‘preferenze’ di tutti sul menù.(adnkronos)

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