‘Gaga’ sbarcherà al Festival del Cinema di Venezia per spiegare che l’integrazione è possibile.

Giulia Brazzale e Luca Immesi sono al lavoro tra Marano e Marostica per girare il loro nuovo cortometraggio, scritto insieme a Livio Pacella, che parla della vita degli immigrati di seconda generazione, quelli nati in Italia da genitori che sono arrivati in cerca di un futuro migliore e portano sulle loro spalle la storia e la cultura della famiglia che spesso è in contrasto con quelle del paese dove loro, da quei genitori, sono nati.

Dopo ‘Ritual, una storia psicomagica’ e ‘Le guerre orrende’, questa volta il suo Brazzale-Immesi si cimenta nel tema più attuale del momento: l’integrazione.

Finanziato dal Ministero della Cultura grazie ad un bando regionale, il corto racconta una storia  incentrata sul personaggio di Gaga (diminutivo del nome serbo Dragana) e racconta una storia di fantasia. Gaga è una ragazza ventitreenne molto bella, di origine serba. La famiglia si è trasferita a Vicenza quando lei era molto piccola. Il padre si era trasferito per primo, seguito qualche anno Gagadopo dalla moglie, dalla piccola Gaga e dal fratellino Goran, appena nato. La prematura morte del padre causa in Gaga una crisi, la prima della sua vita.

Il corto si sviluppa in una serie di scene che raccontano la vita di tutti i giorni della famiglia di Gaga, dove l’adolescenza lascia il posto alla crescita e gli scontri co i genitori (in questo caso con la madre) sono all’ordine del giorno e toccano i grandi temi che fanno crescere.

“Il corto è italiano e in serbo – ha spiegato Giulia Brazzale, la regista – Lo scopo è dimostrare che l’integrazione è possibile”.

Alcune scene sono state girate nella discoteca Nordest, altre a Marostica, con scene selezionate e dialoghi curati.

Giulia Brazzale e Luca Immesi, che si sono cimentati in un progetto difficile, sono stati supportati dall’associazione di promozione sociale serba Sloga, che fa parte dell’unione italiana serbi, che a sua volta fa parte dell’unione delle associazioni di cultura serba in Italia.

Anna Bianchini

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