E’ stata inaugurata venerdì alla presenza di numerose autorità politiche e sportive la nuova palestra condivisa tra i due comuni di Cogollo del Cengio e Caltrano, in località Mosson.

Una struttura costata 1 milione di euro chiesta a gran voce da molti anni sia dagli insegnanti che dagli studenti delle medie dell’istituto comprensivo di via Colombara, ‘Don Carlo Frigo’, costretti fino ad oggi ad allenare ed allenarsi in un edificio vecchio e non adeguato. L’istituto, che serve le due comunità e che ad oggi comprende una decina di classi, è attivo già dal 1984.

Dopo il taglio del nastro di rito ed i discorsi dei sindaci, ad animare l’evento la presenza carismatica di un testimonial d’eccezione, il pluripremiato campione del mondo di pallavolo Andrea Lucchetta, che ha scherzato con gli studenti della scuola coinvolgendoli in giochi sportivi entusiasmando i ragazzi, i quali alla fine hanno fatto a gara per avere l’autografo dell’estroso campione e commentatore televisivo.

Numerose le autorità presenti, dai sindaci di Caltrano Marco Sandonà e di Cogollo Piegildo Capovilla, il vicepresidente della sezione cogollo caltrano inaugurazione palestra 2018vicentina del Coni Emiliano Barban, l’allenatrice del Famila Basket Silvia Martinello, la campionessa di pallacanestro Kathrin Ress, il consiglio comunale dei ragazzi di Caltrano, che alla fine dell’inaugurazione ha preparato un rinfresco per i presenti.

‘E uno dei sogni che si realizza  – ha detto il sindaco di Caltrano Marco Sandonà – per la nostra comunità e per quella di Cogollo. Il progetto di questa palestra risale ancora al 2014, e finalmente ha visto la luce. Per i due paesi è un valore aggiunto, io stesso ricordo da studente il piccolo spazio che utilizzavamo come palestra, mentre adesso finalmente i ragazzi delle medie potranno allenarsi e giocare in tutta libertà. La nuova palestra ha inoltre le misure regolari richieste dal Coni e perciò si potranno disputare tornei ufficiali coinvolgendo gli studenti anche fuori dall’orario di lezione e le associazioni sportive dei due paesi’.

Marta Boriero

 

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