I ‘gratta e vinci’ devono rimanere in vendita nella tabaccheria dell’ospedale di Santorso, oppure la Regione deve farsene carico e rimborsare i tabaccai. Lo sostiene Flavio Tosi, ex assessore regionale alla Sanità e segretario di ‘Fare!’, che prende posizione a favore “degli imprenditori che hanno vinto una gara d’appalto esponendosi a degli ingenti investimenti che sarebbero stati remunerati anche dalle attività commerciali all’interno degli ospedali da loro costruiti”.

Senza dubbi, Tosi si è schierato contro Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, che in merito alla presenza dei gratta e vinci all’ospedale di Santorso aveva imposto la rimozione.

I soldi prima di tutto quindi. Con buona pace di chi è malato di ludopatia (anche i gratta e vinci sono considerati gioco d’azzardo che causa dipendenza e sono 4 le persone in carico alla ex Ulss 4  per patologia dovuta proprio ai gratta e vinci) e delle loro famiglie, che vedono dilapidarsi stipendi e patrimoni in nome di quel tentativo di giocarsi alla sorte fin all’ultimo spicciolo.

Non ci sono dubbi per Flavio Tosi, non è corretto fare leva sulla coscienza dei titolari dei negozi all’interno dell’ospedale solo per dare il buon esempio. Dimostrandolo con i fatti, Tosi difende ancora una volta a tutto tondo il project financing e le sue conseguenze, visto che proprio il contratto di progetto di finanza permette agli esercenti dei negozi realizzati all’interno dei vari ospedali nati grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, di guadagnare come se i negozi non fossero all’interno di una zona che si vorrebbe considerare ‘protetta’.

“E’ troppo comodo appellarsi alla coscienza di imprenditori che hanno vinto una gara d’appalto, esponendosi a degli ingenti investimenti che sarebbero stati remunerati anche dalle attività commerciali all’interno degli ospedali da loro costruiti, chiedendo loro di imporre ai gestori dei bar di rinunciare all’introito dei Gratta e Vinci. È una cosa che evidentemente non possono fare, perché anche i baristi contano legittimamente su quelle cifre per sostenere il costo dell’affitto dei locali. Mi sembra davvero un’ipocrisia. I soldi per togliere i Gratta e Vinci dalla circolazione negli ospedali veneti li metta la stessa regione, indennizzando i titolari delle attività. Appelli nello stile di Coletto servono solo a fare demagogia e propaganda elettorale”.

Anna Bianchini

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