Non si placano le polemiche dopo la condanna di ieri a 5 anni, nei confronti di Ermes Mattielli, che dieci anni fa, sparò addosso a due ladri che si erano intrufolati nella sua casa di Arsiero per rubare. Mattielli dovrà risarcire la coppia di nomadi che voleva impossessarsi di ferrovecchio custodito nel suo deposito della somma di 135mila euro.
Il verdetto è stato emesso ieri, dopo un lugo processo con varie fasi di giudizio e la presa di posizione di semplici cittadini e di alcuni politici che erano scesi in campo per prendere le difese di Mattielli, che secondo i giudici avrebbe agito in maniera sproporzionata mettendo a repentaglio due vite umane per la difesa dei suoi beni.
Il procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri, come si legge oggi sulle pagine dei media locali, ha sottolineato che il compito di un magistrato è quello di applicare la legge e non il sentimento popolare. La legge prima di tutto, insomma.
Mattielli si era sempre difeso dichiarando il suo gesto di sparare quei 14 colpi di fucile contro i due ladri un atto dettato dall’esasperazione per quei continui furti che aveva subito nella sua proprietà di Scalini, dove Mattielli in questi anni non ha mai smesso di dichiararsi innocente rispetto all’accusa di tentato omicidio, che gli ha cambiato la vita. ‘Non volevo uccidere – aveva urlato ai giornalisti che fino a qualche mese fa erano andati a trovarlo – volevo solo difendermi dai ladri, volevo difendere il frutto del mio duro lavoro’.
Ora Ermes Mattielli dovrà anche sganciare la somma di 135mila euro, che ha sempre dichiarato di non possedere.La sera del 13 giugno 2006, Mattielli si precipitò nel suo deposito di ferri vecchi da dove aveva sentito provenire dei rumori. Alla vista dei due ladruncoli che in seguito vennero condannati a 4 mesi, esasperato per l’ennesima incursione nutturna, fece fuoco con il proprio fucile per ben 14 volte.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia