La Cassazione con sentenza del 16 aprile 2018 ha sancito il principio secondo cui cercare incontri in chat equivale ad una infedeltà coniugale a tutti gli effetti (143 c.c.).
E’ la vicenda di una moglie che si era allontanata da casa dopo aver scoperto le chat a luci rosse del marito.
Il marito, che gode di una pensione di 3000,00 euro, aveva chiesto l’addebito della separazione nei confronti della consorte per violazione dell’obbligo di coabitazione
chiedendo che fosse revocato, nei corso della causa, l’assegno di 600,00 euro che doveva versare mensilmente in favore di quest’ultima.
La Corte di Appello di Bologna ha ritenuto che la condotta della moglie fosse giustificabile atteso che il marito era stato scoperto a navigare nei siti di incontri, in quanto tale condotta è sufficiente a rompere il rapporto fiduciario nella coppia, alla stregua di una infedeltà vera e propria.
La Cassazione ha confermato questo principio, nonostante il marito avesse tentato di minimizzare le proprie condotte.
Dunque la moglie non solo non ha subìto l’addebito, ma si è vista riconoscere l’assegno di mantenimento di 600,00 euro.
Attenzione dunque a chattare in certi siti di incontri. Anche se non si consuma un atto sessuale extraconiugale, talicomportamenti possono costare caro in una separazione.

Roma, 16  aprile 2018

Avv. Gian Ettore Gassani
Presidente Nazionale AMI

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