A memoria d’uomo non era mai accaduto nella storia della Chiesa Cristiana: l’ex Vescovo di Trapani, monsignor Francesco Miccichè, ha denunciato per diffamazione e violazione del segreto istruttorio il Vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. Lo rivela il numero di  Panorama, oggi in edicola, secondo cui Papa Francesco si trova così a dovere affrontare un caso senza precedenti, nella storia della Chiesa italiana.

Per chiarire i fatti e per risolvere il contenzioso, il pontefice ora dovrà nominare un collegio giudicante (una sorta di giurì) composto da tre vescovi o cardinali. Mogavero nel 2011 era stato inviato nella diocesi di Trapani come visitatore apostolico per indagare su un buco di oltre 1 milione di euro. Pochi mesi dopo, il vescovo Miccichè venne rimosso su ordine di Papa Benedetto XVI, in base al dossier redatto da Mogavero.

Secondo quanto scrive Panorama, Miccichè, che ha sempre proclamato la sua innocenza e il 26 gennaio è stato ricevuto da Bergoglio, rimprovererebbe Mogavero di non averlo mai ascoltato, ma di averlo anzi diffamato, e in più avrebbe divulgato i contenuti della relazione segreta consegnata al Papa. Nel frattempo anche il vescovo di Mazara si è trovato alle prese con un debito della diocesi che ammonta a quasi 6 milioni di euro. Debito che ha portato la diocesi di Mazara sull’ orlo della bancarotta. Nel maggio 2014, la clamorosa notizia, che Mogavero così commentava: “Nel bilancio è inserito l’importo di 4.402.604 che costituisce l’ammontare di due mutui – spiegava -, rispettivamente un mutuo chirografario di 3.692.360 presso Banca Prossima e di 728.144 euro per mutuo ipotecario presso Banca Unicredit”.

Finanziamenti e non buchi – specificava inoltre l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali – perché altrimenti si sarebbe dovuto registrare “un equivalente ammanco di risorse”.

Si sarebbe trattato di due mutui contratti per rinegoziarne uno precedente “erogato da Banca Intesa tra il 2006 e il 2008 e per aggiornamenti dei prezzi nei cantieri di costruzione delle tre nuove chiese: Matrice di Pantelleria, San Lorenzo in Mazara del Vallo e San Giuseppe in Gibellina”, strutture la cui costruzione fu deliberata prima dell’insediamento del vescovo Domenico Mogavero che, sottolienava la diocesi: “ha portato a compimento quanto già deciso localmente e finanziato dai competenti organi della Cei”.

Intanto, tornando ai giorni nostri, se tanto ci da’ tanto, rimane da aspettarsi che Mogavero a Miccichè porga l’altra querela.

 

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