Da Palazzo Chigi alla sede dell’Unione montana Alto Astico di Arsiero per parlare di finanziamenti ai comuni montani. Erika Stefani è il terzo ministro vicentino della storia della Repubblica italiana, dopo Mariano Rumor e Tiziano Treu, a farsi carico delle richieste dei sindaci dei territori di confine tra Veneto e Trentino.

In una riunione coordinata dal consigliere regionale Maurizio Colman, ideatore dell’incontro ‘Il futuro della montagna vicentina nei comuni di confine’, il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie della Lega Nord ha ascoltato ieri le istanze degli oltre 20 sindaci presenti dei comuni di confine di prima e seconda fascia, tra i quali Valdastico, Pedemonte, Arsiero, Laghi, Tonezza, Posina, Cogollo del Cengio, Schio e Torrebelvicino.

Lo scopo è quello di valorizzare la montagna vicentina grazie all’utilizzo di nuovi fondi e soprattutto creare una cerniera di collegamento costante tra i comuni del territorio e l’istituzione superiore del Governo.

E su come avere nuovi fondi da sfruttare per il territorio gli amministratori hanno le idee ben chiare, e hanno chiesto a gran voce al ministro più servizi per il cittadino, perché non bastano nuove opere ed infrastrutture per far ripopolare i paesi di montagna.

Serve al più presto la modifica della legge nazionale che permetterebbe ai sindaci di utilizzare le risorse che già possiedono, quelle in parte capitale, facendole ‘deviare’ in parte corrente. Un tecnicismo dovuto che darebbe la possibilità di offrire al cittadino un risparmio, non solo marciapiedi e strade asfaltate, ma anche nuovi servizi, per esempio un concreto sostegno alle produzioni agroalimentari locali, oppure borse di studio, per rendere appetibile il paese anche per viverci.

‘Oggi sindaci e ministro erano al posto giusto nel momento giusto – ha detto Colman a incontro concluso – perché l’intento di questa riunione è stato proprio quello di instaurare un dialogo costante tra realtà locali e Governo creando un collegamento proficuo e attivo tra loro. Dall’incontro sono emersi proposte, dubbi e perplessità degli amministratori locali che si trovano a svolgere il loro mandato nei comuni di confine. Sono tutti concordi che è necessario avere nuovi fondi che diano al cittadino un risparmio effettivo sul costo della vita, e che non è tangibile come un marciapiedi ma crea benessere economico’.

Hanno partecipato all’incontro anche il senatore bellunese Paolo Saviane, che si occupa dei fondi di confine, ed il delegato per la Provincia Giovanni Antonio Gasparin. All’esterno dell’edificio dell’Unione anche una dimostrazione pacifica di un gruppo di sostenitori di ‘Salviamo la Val d’Astico’.

Alla fine dell’incontro i sindaci, rappresentati dal primo cittadino di Velo d’Astico Giordano Rossi, nelle vesti di presidente dell’Unione Montana Alto Astico, hanno consegnato al ministro un documento che ha raccolto tutte le loro istanze e riassunto le tematiche discusse. ‘E’ stato un incontro molto efficace – ha spiegato Rossi – perchè sono state messe a fuoco problematiche già conosciute relativamente allaccesso dei fondi di confine. Le opere che si fanno grazie al conto capitale sono infrastrutture importanti ma è come avere cattedrali nel deserto, e non avere poi mezzi per mantenerle è limitativo. Sono emersi ieri tutti protagonisti che possono concorrere per una gestione efficace dell’erogazione fondi. Siamo partiti con il piede giusto’.

 

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