A sbirciare tra quanto emerge dalle prove Invalsi 2019 , nel novero di quelli complessivi riguardanti oltre 2.500.000 studenti, forniti dall’Istituto  e presentati  alla Camera ,  le sorprese non sono poche: solo il 65,4% degli studenti raggiunge risultati almeno adeguati in Italiano. Percentuale che scende al 58,2% in Matematica e precipita in Inglese, dove il 51,8% raggiunge il livello B2 nella prova “reading” (lettura) e appena il 35% nella prova “listening” (ascolto).

Detto che questa prova è stata svolta nel marzo scorso, legata all’esame di Stato ma senza un’incidenza diretta sul voto conclusivo, va aggiunto che è anche e soprattutto proprio al momento del diploma di scuola superiore che le differenze territoriali emergono più forti, con un’Italia scolastica divisa da Nord a Sud. In Italiano, ad esempio, Campania, Sicilia e Calabria fanno segnare picchi negativi rispettivamente più bassi del 14%, del 16% e del 19% rispetto alla già non eccelsa media nazionale. Con la Matematica i “conti” vanno ancora peggio: sempre rapportati alla media nazionale, si va così dal -21,3% della Calabria al -18,6% della Campania, passando per il -19% della Sicilia. Stesso andamento negativo per l’Inglese, con l’aggiunta di performance poco esaltanti anche in altre regioni meridionali e insulari, come Basilicata, Molise e Sardegna.

Secondo l’Istituto Invalsi (che fornisce questi dati, con la specifica che spetta poi ad altre competenze metter mano alle carenze) “il problema dell’equità, in primo luogo fra territori, ma anche fra le scuole e al loro interno, pare essere l’emergenza maggiore. Le differenze sono piccole nella scuola elementare, per crescere alle medie e diventare ancora più rilevanti alle superiori. Risulta evidente che i dati che emergono dalle prove Invalsi chiamano tutti a un forte impegno per migliorare i risultati di apprendimento dei nostri studenti”.

Nello specifico, le prove Invalsi 2019 hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e V), circa 555mila studenti della secondaria di primo grado (terza media), circa 525mila del secondo anno delle superiori e – come detto novità assoluta di quest’anno – circa 475mila studenti dell’ultima classe delle superiori, prima della maturità.

(fonte Avvenire)

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