Nel giorno del suo 58° compleanno, Donata Vianelli riceve il regalo più significativo della sua carriera accademica: l’elezione a nuova rettrice dell’Università di Trieste. Un risultato netto, arrivato già al primo turno con 552 voti, ben oltre il quorum necessario di 505, e in una tornata elettorale da record per partecipazione: l’affluenza ha raggiunto l’89%, segnale di un corpo accademico fortemente coinvolto e partecipe.

Vicentina di origine ma giuliana d’adozione, attuale direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche, Vianelli ha superato la sfidante Ilaria Garofolo – docente di ingegneria – che ha raccolto 341 preferenze. La sfida tutta al femminile è stata seguita con attenzione non solo all’interno dell’ateneo, ma anche a livello nazionale, confermando il Nordest come terreno fertile per una nuova generazione di leadership accademica al femminile.

«Ci stiamo moltiplicando» ha detto con un sorriso la professoressa Vianelli, commentando l’elezione. «Ma guardando ai numeri del mio ateneo, fatti cento professori ordinari, solo venti sono donne. Evidentemente, quel venti per cento è un venti per cento tosto.»

La sua elezione segue quelle, recenti, di altre rettrici in atenei di prestigio come Ca’ Foscari e l’Università di Padova, consolidando una tendenza significativa verso un maggiore equilibrio di genere nella governance universitaria. Ma Donata Vianelli non è solo il simbolo di un cambiamento culturale: il suo è anche un profilo di competenza, dialogo e determinazione, costruito in anni di impegno accademico e gestionale.

Il mandato che l’attende sarà impegnativo, tra le sfide dell’internazionalizzazione, la transizione digitale e la valorizzazione della ricerca. Ma la sua elezione così ampia e partecipata è già un segnale chiaro: l’Università di Trieste è pronta a cambiare passo, con una guida nuova e, finalmente, anche al femminile.

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