Da Rosario, Argentina, all’Italia con una valigia leggera e 50 euro in tasca. Una storia già sentita? Non questa. Perché a chi gli ha detto che non era portato per il calcio, Franco El Loco Ferrari ha risposto con 95 gol in Serie C – inclusi i playoff – e con la faccia di chi non si arrende mai. Di quelli, 47 li ha messi a segno con la maglia del Vicenza, 17 con quella del Pescara. Numeri da centravanti vero, di quelli che non si trovano facilmente. Eppure, quando è sbarcato in Italia, i sogni sembravano finire ancora prima di cominciare: “Non sei adatto a questo livello”, gli dissero. Parole taglienti, ma non abbastanza da spezzare la fame di chi viene da lontano. Riparte dalla provincia, dai campi polverosi dell’Eccellenza con lo Scandicci. In silenzio, con i gol. Poi la Serie D, e finalmente qualcuno si accorge di lui.
Il resto è una scalata fatta di ostinazione, chilometri e fiuto del gol. Fino a ieri sera, quando ha segnato un gol che vale una semifinale playoff e profuma d’Europa League per bellezza, tecnica e tempismo. Il Vicenza batte il Crotone 1-0 e ringrazia ancora una volta il suo Loco: folle nella grinta, lucido sotto porta. Ferrari non è solo un centravanti. È la dimostrazione vivente che la determinazione può piegare ogni pronostico, che il talento può farsi largo anche tra le porte chiuse, che 50 euro e un sogno possono bastare se a spingerti è il cuore. Adesso, al Menti, si prepara la semifinale con la Ternana. E con El Loco là davanti, sognare non è mai stato così lecito.
L.R.
