Una vergogna che porta alla ribalta quel tema che serve a politici e amministratori per farsi propaganda e intenerire il popolino, ma che gli addetti ai lavori vivono sulla loro pelle già scorticata dal dolore. E mentre nelle altre regioni eserciti di genitori e caregiver assediano i corridoi dei palazzi in cui si governa, in Veneto tutto tace. Non ha voglia di farlo il Pd
con Chiara Luisetto, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, che denunciano con un comunicato stampa: “Lo scorso 20 maggio le famiglie con una persona non autosufficiente o disabile in casa non hanno ricevuto le impegnative di cura domiciliare di cui hanno diritto. I soldi non sono arrivati e i pagamenti sono stati bloccati. Questo perché il Governo non ha dato il via libera al provvedimento attuativo di distribuzione alle Regioni, e quindi alle Ulss, di queste somme essenziali per la gestione a casa di persone in situazioni di fragilità”.

“Si tratta di un ritardo grave e vergognoso, che mette in crisi realtà familiari già ampiamente messe a dura prova. Chiediamo innanzitutto alla Giunta regionale di anticipare le somme necessarie per garantire questo diritto, cosa che altre Regioni vicine stanno facendo. Ma soprattutto proponiamo al Consiglio una presa di posizione netta, attraverso una mozione che stiamo depositando, affinché non si verifichino più ritardi di questo genere e il Governo approvi subito il decreto di distribuzione delle risorse. Dopo aver spostato la riforma sulla disabilità al 2027 e aver attuato solo in apparenza quella sulla non autosufficienza, ora dobbiamo assistere a ritardi intollerabili dove a rimetterci sono le persone più fragili, che dovrebbero essere al centro dei pensieri e delle azioni del Governo e non messe all’ultimo posto. La realtà è che, oltre gli slogan vuoti, si lasciano sole le persone che più hanno diritto ad essere tutelate”.
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