RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO da Insieme per Gallio e l’Altopiano

L’altopiano di Asiago ha vissuto una giornata memorabile con il passaggio del Giro d’Italia 2025, tra entusiasmo, partecipazione e una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni. Un clima di festa ha attraversato Enego, Foza e Asiago, con piazze piene, bandiere al vento e una carovana accolta con calore e passione. Ma a Gallio, purtroppo, l’atmosfera è apparsa ben diversa.

A distanza di otto anni dalla straordinaria accoglienza della tappa del 2017, che vide il paese trasformarsi in un grande palcoscenico sportivo, quest’anno la sensazione è stata quella di un’occasione sprecata. Niente festa, poca gente e una piazza semivuota anche a ridosso dell’orario clou del passaggio dei corridori. Un silenzio quasi irreale ha accompagnato l’evento, rotto solo dal suono degli altoparlanti del maxischermo e dal rumore delle transenne mosse da pochi spettatori.

La delusione è palpabile tra molti cittadini e osservatori, che si chiedono come mai Gallio non sia riuscito a sfruttare un’occasione tanto preziosa per promuovere il proprio territorio, coinvolgere la comunità e valorizzare le proprie attività commerciali. Un’opportunità che altri Comuni dell’altopiano hanno saputo cogliere con entusiasmo e lungimiranza.

In molti ricordano il 2017 come un esempio da seguire: l’arrivo della carovana, il coinvolgimento delle associazioni, l’intraprendenza delle attività locali e l’efficace organizzazione che trasformò Gallio in uno dei cuori pulsanti del Giro. Una lezione che, evidentemente, non è stata recepita dall’attuale amministrazione.

Non mancano, infatti, le critiche rivolte a chi in passato aveva deriso quella tappa, sostenendo che “una vera amministrazione capace avrebbe portato l’arrivo alle Melette”. Parole che oggi, alla luce della scarsa partecipazione registrata, suonano come un boomerang. Le immagini parlano chiaro: Gallio è rimasto indietro, isolato in una giornata che invece avrebbe potuto portare visibilità, economia e spirito di comunità.

Resta la consolazione di una tappa comunque entusiasmante, che ha esaltato il fascino ciclistico dell’altopiano e che avrà senza dubbio ricadute positive per i territori coinvolti. Ma per Gallio, questa volta, il Giro è passato senza lasciare il segno. Una lezione da imparare, se si vuole tornare a essere protagonisti in futuro.

Insieme per Gallio e l’Altopiano

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