Dal prossimo 20 ottobre 2025 in Veneto entrerà tra l’altro in vigore una nuova misura strutturale di contenimento dell’inquinamento atmosferico, comportante una ulteriore limitazione (dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì oltre ai periodi di allerta arancio o rossa) dal 1 ottobre al 30 aprile di ogni anno delle automobili con motorizzazione diesel e classificate Euro 5. Succederà con l’entrata in vigore del nuovo Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera (Prtra) presentato ieri a Province e Comuni dall’assessore Gianpaolo Bottacin. Si tratta di una misura restrittiva obbligatoria non decisa dalla Regione del Veneto, ma che è stata prevista da una norma dello Stato per le sole Regioni del Bacino Padano (Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna), anche in ragione delle procedure di infrazione europee che hanno visto condannare il Paese e che potrebbe comportare sanzioni economiche molto gravi. La Regione è però al lavoro per cercare soluzioni alternative. “Come Regioni del Bacino Padano- afferma Bottacin- e come Regione Veneto, siamo da sempre impegnati nel miglioramento della qualità dell’aria e i risultati lo dimostrano: la qualità dell’aria è enormemente migliorata in questi anni, prova ne è che da oltre dieci anni abbiamo del tutto risolto i problemi di inquinamento da ossidi di azoto e che da cinque anni non viene più superato il limite medio annuo del PM10 e del PM2,5. Siamo inoltre in un processo di costante miglioramento anche rispetto all’ultimo parametro da raggiungere, ovvero il limite di superamenti annuali della media giornaliera. Non smetteremo mai di impegnarci in questa direzione, per salvaguardare il nostro ambiente e la salute dei cittadini”.

“Come Regioni- prosegue Bottacin- siamo tuttavia ben consapevoli anche delle difficoltà che l’applicazione del blocco delle auto Euro 5 diesel (cioè immatricolate tra il 2009 e il 2015) può comportare per i cittadini che vivono nei nostri territori. Proprio a tal fine abbiamo introdotto fin dallo scorso anno specifici e innovativi meccanismi derogatori”. Non va dimenticato che da più di sei anni la Regione ha incentivato con importi anche significativi la sostituzione delle auto per le quali viene limitata la circolazione e nel prossimo autunno è prevista l’apertura di un nuovo bando. “E’ inoltre in corso un’interlocuzione con il Governo nazionale, cui abbiamo da tempo segnalato la criticità e il disagio per i cittadini, per comprendere se i benefici emissivi di tale misura, che sono invero alquanto modesti (per il Veneto si tratta di meno dello 0,5% del totale delle emissioni di NOx e una percentuale ancora inferiore – ovvero statisticamente trascurabile – di PM 10 emesso annualmente) possono essere ottenuti attraverso altre misure strutturali che Regione ha già programmato e che godono di finanziamenti già individuati pari a oltre 100 milioni di euro nei prossimi quattro anni”. Dal confronto in corso emerge che il Governo starebbe valutando la possibilità di apportare una modifica alla normativa statale vigente. Questo consentirebbe di sgravare i cittadini dal divieto di utilizzare la loro auto, non compromettendo in alcun modo ma anzi migliorando ulteriormente il percorso virtuoso che il Veneto ha compiuto in questi anni.

 

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