Il soccorso speleologico vicentino si racconta. In una serata aperta a tutti, alcuni dei protagonisti di impegnativi interventi in grotta narreranno le loro storie, la motivazione che li spinge ad aiutare gli altri, la gestione di operazioni altamente complesse, le difficoltà e la gioia di portare in salvo chi ha bisogno. Martedì prossimo, 10 giugno, alle 21 nella Sala del Centro Civico di Via Turra a Vicenza, la Stazione speleo di Vicenza del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto racconterà, attraverso filmati e le voci dei soccorritori, l’attività di soccorso in grotta in Italia e all’estero.
“Racconteremo la nostra recente esperienza a Bueno Fonteno, in Lombardia, un grave politrauma che ha richiesto più giorni di intervento per il recupero insieme a soccorritori arrivati da tutta Italia. Parleremo degli interventi speleologici di elevata complessità eseguiti all’estero, in particolare in Baviera e in Turchia, che hanno suscitato notevole fervore mediatico, data la profondità degli incidenti: circa mille metri dall’ingresso.
La Stazione di Vicenza si sta adoperando, attraverso queste serate, per far conoscere la nostra attività al fine di prevenire gli incidenti e diffondere la sicurezza non solo in grotta, ma anche in ambiente montano o impervio; infatti collaboriamo assiduamente anche con il Soccorso alpino territoriale, specialmente nei casi di ricerca di persone disperse. La provincia di Vicenza è ricchissima di grotte nei Berici, oltre all’Altopiano di Asiago, per questo è importante la nostra presenza sul territorio.
Alcuni dei nostri tecnici rappresentano una élite in quanto istruttori nazionali di soccorso speleologico, molti sono tecnici di elevata competenza, altri altamente specializzati: sanitari (in Italia esistono pochissimi medici o infermieri che sono anche speleologi), speleosub, disostruttori e tecnici di soccorso in forra.
Perché lo facciamo? Perché ci crediamo e pensiamo che l’essere volontari e poter aiutare qualcuno che ha la nostra stessa passione sia un modo sano di sentirci parte di una comunità e di una squadra forte, competente, sempre viva”.
Molti dei racconti sono raccolti nel libro “Di Roccia e di Cuore”, per Antiga Edizioni, pensato e realizzato in occasione del 70° anniversario dall’istituzione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico: tra le prime Stazioni riconosciute ufficialmente 11 erano venete. Attraverso le parole dei protagonisti, sia storici componenti che soccorritori attuali, racconta gli stati d’animo, la fatica e la determinazione nel cercare di risolvere le situazioni difficili che coinvolgono i frequentatori delle terre alte e sotterranee.
