Oggi Yaimaris rappresenta un simbolo di speranza e integrazione, ma anche una risposta concreta alla crisi dei medici di base in Italia. La sua presenza, tanto attesa quanto necessaria, dimostra che le barriere possono essere abbattute quando si crede in ciò che si fa — e che, a volte, anche i sogni più audaci possono diventare realtà.
“Solo i pessimisti non fanno fortuna” recita il motto preferito di Yaimaris Tamayo Santana, 32 anni, medico di origini cubane che oggi esercita come medico di base a Campalto, nel cuore della terra veneta. La sua è una storia di tenacia, sacrificio e amore per la professione, un esempio concreto di come la determinazione possa trasformare un sogno in realtà.
Dall’Avana al sogno italiano
Nata e cresciuta a Cuba, Yaimaris si laurea in Medicina nel 2017. Subito dopo l’abilitazione inizia a lavorare come medico di base a L’Avana, seguendo un bacino di 2.000 pazienti. Uno stipendio simbolico: appena 50 dollari al mese. Ma quello che le manca in termini economici lo compensa con passione e dedizione. È in quegli anni che matura il desiderio di costruirsi un futuro diverso, lontano dall’isola, in un Paese dove le sue competenze possano trovare pieno riconoscimento.
Il richiamo dell’Italia
Nel 2023, durante una sera come tante, ascolta in televisione un appello dell’Azienda Ulss3 Serenissima: “Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta”. È un invito rivolto ai medici stranieri per colmare la carenza di personale sanitario. Yaimaris non ci pensa due volte: prepara la candidatura e la invia. Il riscontro è positivo.
Nel frattempo, lavora incessantemente per superare gli ostacoli burocratici. Studia l’italiano di notte, dopo il lavoro, esercitandosi con i vicini e leggendo testi medici. Chiede al Ministero della Salute il riconoscimento del titolo universitario conseguito a Cuba e si prepara per l’esame di equipollenza, che sostiene presso l’Università La Sapienza di Roma.
Un traguardo tra tanti sacrifici
Superare quell’esame non era affatto scontato: su 221 medici extracomunitari, solo 21, tra cui Yaimaris, ottengono l’abilitazione. Oltre alla difficoltà linguistica, ha dovuto affrontare nuove materie come la Medicina legale italiana, studiando da autodidatta. Dopo il riconoscimento del titolo, supera anche l’esame di lingua italiana richiesto e ottiene l’iscrizione all’Ordine dei Medici di Venezia.
Una nuova vita a Campalto
Dal giugno 2025 Yaimaris è in servizio nella medicina di gruppo veneziana di via Orlanda, a Campalto. Ha già in carico 1.230 pazienti e li segue con la stessa dedizione che metteva nel suo lavoro a Cuba. La sua competenza, unita all’umanità che la contraddistingue, sta conquistando la fiducia della comunità locale.
Un esempio per tutti
La storia di Yaimaris è stata raccontata anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, in un post diventato virale. “Con il suo coraggio, la sua determinazione e la sua etica del lavoro, questa dottoressa è d’esempio per tutti”, ha scritto. Un riconoscimento meritato per chi ha affrontato la fatica dell’emigrazione e della ricostruzione professionale con il sorriso di chi non ha mai smesso di credere nei propri sogni.
A giugno il medico è entrato ufficialmente nell’Ordine di Venezia. Per il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, la sua presenza è decisiva: “Grazie alla dottoressa Yaimaris, la medicina di gruppo può continuare a garantire il servizio. È un esempio di professionalità, coraggio e determinazione, un valore per l’intera comunità veneziana”.
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