Una storia tutta al femminile, fatta di passione, di grinta, di un sogno che si fa squadra. Quindici donne, tutte con il pallone nel cuore, che in soli due anni sono riuscite a conquistare il titolo più ambito, diventando Campionesse d’Italia nel calcio dilettantistico. Sono loro, le protagoniste della ‘Sandrigo Femminile Calcio a 5’, un esempio di determinazione che sfida ogni previsione e che a Numana in provincia di Ancona hanno conquistato il titolo nazionale.

E sono loro, Genny Cappellotto, Valeria De Tomasi, Eva Bertolin, Martina Bisogni, Alice Marcon, Melania Alberton, Maria Pérez Pereira, Juliana Bisognin, Maria Cortese, Gabrielle Toffanin, Valeria Chiminello, Giulia Zampieri, Elena Camazzola e Silvia Carollo, ad aver scritto questa pagina di sport. Un team capitanato dall’inossidabile Alice Turcato, che dopo dieci anni passati nella ‘Colceresa amatoriale’, si mette in gioco anche come dirigente. “Tutto è partito per caso”, racconta Alice, con quella naturalezza che solo chi ha il cuore in campo può avere. “Una sera in un bar a Marostica, eravamo in otto, tutte con un passato di calcio e la voglia di tornare a giocare”. Otto nomi, una idea, un sogno che prende forma su un foglietto. Ma servivano più persone, serviva un allenatore. Il passaparola funziona e Mattia Fantin, preparatore portiere nella categoria femminile in serie A, diventa il loro coach. A fargli da vice è Joseane Pinto Dias, giocatrice con un passato in serie A tra il Breganze e Grisignano.  In un mese, la squadra è pronta, iscritta al campionato TuttoCampo Cup. E il resto è storia.

Le leonesse del Sandrigo amatoriale debuttano nella stagione 2023/2024 e subito agguantano il primo posto nel girone  provinciale  Vicenza e poi portano a casa la Coppa Rimmel. Vittorie che le hanno motivate a tornare in campo nella successiva stagione più determinate che mai. Nella stagione appena chiusa, 2024/2025, rastrellano tutto che c’è sul piatto: prime ancora nella fase provinciale dove Juliana Bisognin viene premiata come miglior giocatrice. Riconquistano poi la Coppa Rimmel e si piazzano al primo posto nelle fasi regionali: qua Mattia Fantin viene premiato come migliore allenatore. In tasca hanno il pass per le nazionali e decidono di affrontarlo. “Cosa non semplice perché nell’amatoriale ogni cent speso esce dalle nostre tasche- continua Alice-Diciamo che siamo come l’Arabia, ma al contrario: noi paghiamo per continuare a giocare. Ma, fortunatamente, abbiamo qualche sponsor”. Anche qua, tutto fatto un po’ in casa: a sostenere la squadra sono amici e parenti e “ditte di conoscenti che ci aiutano come possono e di questo non smetteremo mai di ringraziarli”.  A dare forza e coraggio alle giocatrici della ‘Sandrigo Femminile Calcio a 5’ ci sono anche dei tifosi che le seguono ovunque, “abbiamo un forte seguito che si fa sentire parecchio quando siamo in campo, con i loro tamburi ricavati da vecchi contenitori in metallo ‘ereditati’ dalle adunate degli alpini e da latte vuote prese da un’officina-continua Alice-Chi viene a vederci vede una bella partita, ma assicuro che in campo si sente tutto il loro affetto e il loro calore. E per questo alla fine del gioco restiamo tutti assieme e andiamo a mangiarci una pizza: squadra e tifosi. Siamo ormai una grande famiglia”. Sostenitori così indispensabili che a volte prendono il posto di qualche ragazza in campo: “è accaduto durante qualche allenamento, quando in campo mancavano delle atlete infortunate”.

Dallo stemma alle pulizie, ‘tutto fatto in casa’. Mentre loro giocano e se la sudano in campo, dribblando le avversarie, a casa infatti c’è chi pensa a loro. “Come il papà di una nostra atleta che ha fatto i pali in legno per sorreggere lo stemma della squadra che abbiamo dipinto a mano” aggiunge ancora Alice con quel pizzico di orgoglio che diventa immenso quando parla delle ‘sue’ ragazze. “Anche se l’età media è sui 32 anni”sorride mentre lo specifica e continua “tutte con un passato calcistico e che arrivano da categorie più alte, dalla C alla A. Insieme abbiamo deciso di sposare questo progetto per svariati motivi: chi per anzianità, perché nel calcio femminile va così purtroppo a differenza dei colleghi maschi, chi invece perché aveva voglia di tornare alla propria passione che aveva dovuto abbandonare per esigenze di lavoro o di famiglia. Noi siamo questo: un mix di esperienze, di personalità che il calcio tiene assieme. Praticarlo a livello amatoriale non è semplice, ma in 2 anni non abbiamo mai avuto il pensiero di dire basta”. Fatta la squadra, serviva il posto dove allenarsi. “Sfruttando le ore lasciate libere da altre attività che vengono prima di noi, riusciamo ad allenarci al PalaZanella di Sandrigo: e di questo ringraziamo Nicola Dal Santo, che gioca nel team di calcio a 5 maschile, che è riuscito ad incastrarci nelle ore della palestra”. E come le Cenerentole al termine di ogni allenamento, le ragazze si armano di scope e stracci, puliscono gli spogliatoi prima di andarsene, per rispetto e per evitare richiami dall’amministrazione comunale: “non vogliamo essere un problema, vogliamo solo giocare e vivere questa passione senza limiti. Quindi capita che restiamo fino alle 3 di notte a pulire anche se il giorno dopo dobbiamo lavorare”.

‘ci dovevamo solo divertire’. Con il titolo di Campionesse d’Italia ora le ragazze della ‘Sandrigo calcio a 5’ pensano al premio vinto. “Un viaggio a Sharm el-Sheikh per 12 persone. Del nostro team partiremo in 17, per la differenza del costo ci siamo ‘tassati’ tutti perché vogliamo che a questo viaggio nessuno debba restare a casa, perché tutti abbiamo contribuito alla vittoria: dalle giocatrici agli allenatori”, conclude Alice Turcato che adesso deve affrontare una sua personale sfida: “a inizio campionato avevo detto che se vincevamo mi facevo un tatuaggio con la frase ‘ci dovevamo solo divertire'”. E invece, hanno vinto tutto e sono diventate Campionesse d’Italia.

Paola Viero

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