In un’estate in cui le città italiane sfiorano i 40 gradi, c’è chi sceglie di invertire la rotta e salire in montagna. La Vallarsa, incastonata tra le Piccole Dolomiti e il massiccio del Pasubio, è diventata il rifugio di chi cerca refrigerio, silenzio e natura viva. Qui le temperature, anche ad agosto, raramente superano i 27 gradi e la sera si cena all’aperto con una felpa sulle spalle.

La giornata ideale comincia presto, quando l’aria è frizzante e i primi raggi illuminano i prati. Colazione al Bar Miramonti, al Passo Pian delle Fugazze, dove il profumo del caffè si mescola all’aria sottile e la vista spazia sulle montagne. Poi si parte per un sentiero facile: perfetto quello che porta al Bosco delle Sculture, tra opere in legno e radure ombreggiate. «Noi veniamo per staccare la spina – racconta Elena, arrivata da Mantova con i due figli – in città non riusciamo più a respirare, qui basta aprire la finestra». A pranzo, la sosta è all’Agriturismo Malga Streva, dove polenta fumante, speck e formaggi locali raccontano il Trentino nel piatto. «In pianura la calura ti toglie l’appetito, qui il fresco ti fa gustare ogni cosa», sorride Marco, di Vicenza. Il pomeriggio è spesso dedicato alla storia: si può visitare Forte Pozzacchio, interamente scavato nella roccia, o percorrere un tratto della Strada degli Eroi, con panorami che si aprono su valli e cime.

«Ogni estate veniamo per far scoprire ai bambini cos’è la Grande Guerra – spiega Giulia, da Verona – è un modo per unire vacanza e memoria». E in effetti, tra le molte ragioni per visitare la Vallarsa, c’è proprio il grande numero di testimonianze della Prima Guerra Mondiale: strade di montagna e sentieri che ricalcano l’antica linea del fronte e il Sentiero della Pace. Ma il fascino della vallata non si esaurisce qui. Scavata dal torrente Leno, abbracciata dalle Piccole Dolomiti a sud-ovest e dal Pasubio a est, offre panorami spettacolari in ogni stagione e conserva tracce di vita umana fin dalla preistoria. Per le famiglie con bambini c’è anche un’esperienza speciale: il percorso naturalistico e didattico ad anello “Alla ricerca del lupo e delle sue avventure”, di circa un’ora e mezza, attraversa Camposilvano e racconta una favola scritta dagli alunni della Scuola Primaria F. Cavallin di Raossi. Lungo il cammino si incontrano tavole illustrate e sculture in legno dell’artista Renzo Mazzucchi. È pianeggiante e adatto a tutte le età, percorribile anche con passeggini, salvo il tratto delle Gallerie della Foperta. Un libretto illustrato permette di portare a casa un ricordo dell’esperienza. La sera, la Vallarsa si riempie di suoni e luci soffuse. Ci sono concerti corali, piccole sagre e feste nei borghi. Tra un calice di vino trentino e un canto di montagna, si percepisce un ritmo diverso, lento e sincero. «La montagna – dice Davide, di Padova – è la nostra medicina: fa bene al corpo e alla testa». In un agosto segnato dalle ondate di calore, la Vallarsa si conferma un’oasi. Non solo per i gradi in meno, ma per lo spazio, l’aria pulita e la libertà che offre. Qui il fresco non è un optional: è la normalità. In un agosto segnato dalle ondate di calore, la Vallarsa si conferma un’oasi. Non solo per i gradi in meno, ma per lo spazio, l’aria pulita e la libertà.

E come sottolinea Vinicio, famoso Emotional-Planner del Nordest che qui ha casa: «Vallarsa è famiglia, è il posto dove il cuore si toglie il cappotto e resta libero, dove ogni sguardo ha il colore della pace e ogni respiro sa di casa».

Valentina Ruzza

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