Il sindaco di un Comune trevigiano perde il lavoro, ad un anno della pensione, e trova un aiuto da un suo concittadino che lo assume nella panetteria del paese. Accade a Meduna di Livenza (Treviso) dove il sindaco Arnaldo Pitton, 57 anni, al suo secondo mandato, si è licenziato dal lavoro dopo essere finito in cassa integrazione e tolta la fascia tricolore indossa il camice bianco e si addentra nel mondo dei lieviti, della farina, e del metter in forno pizze, pane e grissini.
Prima era stato per 42 anni responsabile delle manutenzioni di un’azienda trevigiana, ed è finito in cassa integrazione a un anno dalla pensione. “Sembrava un periodo ponte, invece ho scoperto che la cassa non pagava i contributi”, dichiara Pitton, che essendo impiegato (e non in aspettativa) percepisce un’indennità da sindaco di 8.000 euro lordi all’anno, vale a dire poco più di 500 euro mensili, anziché le 26mila che riceveva al lavoro, e senza contributi.
La sua vicenda, nel piccolo paese, è presto diventata di dominio pubblico e così Michele Berti, titolare dello storico panificio del paese, gli è andato incontro proponendogli di lavorare per lui. Il contratto è valido fino al 31 dicembre. Ed è così che il primo cittadino ha varcato, alle 3.00 del mattino, il laboratorio tra impastatrici e forni. Ad attenderlo il suo nuovo datore di lavoro, che dopo avergli assegnato un armadietto, gli ha spiegato l’abc del mondo del pane, mettendogli in mano gli arnesi del mestiere e mettendolo subito all’opera. Un’esperienza nuova per il sindaco, che ha appreso in fretta le nozioni principali e si è messo ad impastare plasmando, come primi prodotti, i grissini.
Azione che ha ritratto, e poi ha postato la foto sui social con un’inedita didascalia, “Boss in incognito”, richiamando la famosa trasmissione televisiva. “Ora imparerò un mestiere e mi piace. Posso essere un esempio per i giovani, ci si può reinventare a ogni età” confida Pitton, il cui nonno è stato sindaco e podestà nel primo Novecento, il padre vicesindaco, lo zio responsabile dell’Anagrafe. “Siamo un po’ i Kennedy del paese” scherza Pitton, già salito alla ribalta delle cronache perché con ramazza e idropulitrice era stato visto pulire marciapiedi e piazza del Comune. Finito il suo operato nel panificio, attraversa la strada ed entra in Municipio per affrontare le incombenze amministrative. Fuori dal “palazzo” Pitton è attivo con le associazioni locali, nel volontariato e non manca mai alle sagre del suo paese.
Ansa
