Per i suoi 70 anni ha organizzato una festa “pazzesca”, con 1.500 invitati e musica live. Ma a colpire non è l’evento in sé, quanto il desiderio di condividerlo con le persone che hanno segnato il suo percorso. Perché, dietro l’immagine da imprenditore coraggioso e sempre in movimento, Renzo Rosso resta un uomo che ha vissuto molto, ma che non ha mai smesso di cercare.
Settant’anni, sette figli, un impero nel mondo della moda e una vita che non ha mai conosciuto pause. Renzo Rosso, fondatore di Diesel e presidente della holding Only The Brave (OTB) – che controlla marchi come Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf, è l’emblema di un imprenditore instancabile, curioso e ancora in pieno movimento.
Alla vigilia del suo compleanno, il 15 settembre, Rosso racconta la sua vita come un susseguirsi di esperienze, sfide e decisioni prese d’istinto. Confessa che il suo problema più grande, oggi, è il tempo: le giornate non gli bastano, diviso com’è tra viaggi in elicottero, riunioni internazionali e una famiglia numerosa che cerca sempre di tenere unita. Si è concesso in una lunga intervista a Vanity Fair, che sarà in edicola fino al 16 settembre.
Nato nel 1955 a Brugine, in provincia di Padova, in una famiglia contadina con valori solidi, Rosso non è mai stato uno studente modello. Ha vissuto un’infanzia vivace, a tratti turbolenta, tra rane nei cassetti della maestra e bocciature per “insubordinazione scolastica”. Tuttavia, proprio su insistenza dei genitori, ha completato gli studi in un istituto tecnico tessile, dove ha imparato tutto ciò che gli sarebbe servito per il futuro: la conoscenza dei tessuti, la costruzione di un cartamodello, la base concreta della sua creatività imprenditoriale.
Il mito vuole che a 15 anni abbia cucito i suoi primi jeans con la macchina da cucire di casa. Non era ancora il Diesel, ma il seme era stato piantato. A 20 anni era già sposato e padre, lavorava duramente, ma si sentiva energizzato dai figli e dalla frenesia della vita familiare. Nonostante i successivi divorzi e alcune relazioni complicate, Rosso non ha mai fatto mancare la sua presenza: ha sempre dato priorità al tempo di qualità con i figli, e oggi racconta con orgoglio i loro percorsi sparsi per il mondo – da Milano a New York, da Londra a Bassano del Grappa, dove vive con l’attuale moglie Arianna Alessi e la figlia più piccola, Sydne.
La famiglia, seppur allargata e complessa, rappresenta per lui una forza. Dice di aver sofferto nelle separazioni, così come i suoi figli, ma non ha mai fatto mancare loro amore e attenzione. Anche la moglie Arianna, racconta, è riuscita nel tempo a costruire un buon rapporto con tutti, e quando riescono a riunirsi – magari in barca, anche solo per un weekend – per lui è un momento prezioso.
Oggi Renzo Rosso è nonno (e a breve per la terza volta), ma non smette di vivere con spirito giovane. Confida di non voler fare altri figli , anche se non lo esclude del tutto, e sorride raccontando che una sola volta lo hanno scambiato per il nonno mentre accompagnava la piccola Sydne a scuola. Merito forse del suo stile, delle mèches e di una vitalità che coltiva anche attraverso cure costanti: flebo di vitamine, ozonoterapia, crioterapia e analisi mediche regolari.
Il suo rapporto con la salute e la longevità è un’eredità paterna. Racconta che il padre, prima di morire, gli predisse una lunga vita fino a 120 anni. E oggi, con cliniche di proprietà e una figlia nutrizionista a New York, tiene sotto controllo ogni aspetto del benessere.
Sul piano personale, ammette di aver avuto anche momenti difficili, soprattutto con la sua seconda compagna, con la quale i rapporti restano tesi. Ma se i fallimenti sentimentali hanno lasciato il segno, i successi imprenditoriali non hanno mai smesso di crescere. Anche in un momento in cui i grandi gruppi francesi del lusso mostrano segni di cedimento, Rosso continua a credere in un’idea di moda centrata sul consumatore e sulla creatività, lontana dalle logiche impersonali delle multinazionali. Il suo obiettivo è costruire un dialogo diretto con chi acquista, valorizzando scelte personali e consapevoli.
Nonostante la sua posizione (secondo Forbes è il 25° uomo più ricco d’Italia) Rosso sostiene che ci siano cose che il denaro non può comprare: come un mondo più umano, più giusto, libero da guerre e leader assetati di potere. La sua attività filantropica, portata avanti dalla Fondazione Renzo Rosso, è ispirata anche dagli insegnamenti del Dalai Lama, che lo ha incoraggiato a rendere visibili le sue azioni solidali, perché potessero essere di esempio per altri.
Nel corso degli anni, Rosso ha conosciuto grandi personaggi pubblici, dal Papa al Dalai Lama, da Jovanotti – che canterà al suo compleanno – a Giorgio Armani, di cui ha parlato con ammirazione dopo la scomparsa. Racconta dell’ultima conversazione avuta con lui, nella casa milanese dello stilista, dove si è parlato di tecnologia, business e futuro.
E se gli si chiede se è felice, non si nasconde dietro frasi fatte. Ammette che la felicità non è una condizione permanente, e che anche lui, a volte, non lo è. Forse per via del suo carattere analitico, perfezionista – tipico del segno della Vergine – che lo porta a concentrarsi più su ciò che non va che su ciò che funziona. Ma afferma che l’importante è arrivare a fine giornata e poter dire di essere soddisfatti di ciò che si è fatto. Se la risposta è sì, allora è già tanto.
