Prendendo la strada che sale lungo il torrente Astico che va verso Folgaria, si passa per un paesino vicino Arsiero chiamato Pedescala: si passa il ponte per proseguire fino al Cimitero comunale. Dopo aver messo l’auto nel posteggio del cimitero si prende il sentiero situato a destra dello stesso, si prosegue su una mulattiera fino al ponte della Val d’Assa; poi il sentiero inizia a salire, anche se non presenta grosse difficoltà tecniche e fisiche, l’ultima parte la pendenza è discreta.
Sotto l’aspetto panoramico è certamente molto suggestivo e propone degli orizzonti interessanti sia sulla Val d’Astico che sul Monte Cimone, Tonezza e Priaforà; ma soprattutto il sentiero porta a Forte Punta Corbin, che vale la pena di visitare nella sua imponenza e posizione; il Forte non ha avuto un grande ruolo nella “battaglia dei Forti”, ma merita una visita per il suo stato di conservazione (essendo una struttura privata potreste trovarlo chiuso).
Cenni storici
Il 30 aprile 1945, a guerra ormai finita, un’avanguardia tedesca viene attaccata da un gruppo di partigiani che uccidono sei soldati prima di allontanarsi. L’avanguardia viene poco dopo raggiunta dalla colonna principale la quale, attestatasi a Pedescala, inizia a rastrellare gli abitanti maschi del paese minacciando di ucciderne dieci per ogni soldato morto se i responsabili non si fossero presentati.
Solo il 2 maggio la colonna riparte verso la Germania.
Nel viale che porta verso il cimitero di Pedescala, sono posizionati 64 alberi che riportano i nomi delle vittime del rastrellamento fatto dai tedeschi durante la loro ritirata.
Fonte Pedemontana Vi
Stampa questa notizia




