“Sì ad incontri periodici che puntino a portare chiarezza e onestà d’intenti a La Casa”. A parlare è Federico Dalle Vedove, che ha risposto in modo positivo alla proposta dei sindacati e ha deciso di ‘sfruttare’ il tavolo  per fare chiarezza anche sul proprio breve ruolo da presidente, con conseguente sfiducia da parte del Cda e ‘retrocessione’ a membro del consiglio.

Dalle Vedove, accusato di intralciare l’operatività dell’ente, è intenzionato a spiegare le motivazioni che l’avevano portato a presentare le proposte che hanno poi portato alla sua sfiducia e si dice in accordo con Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto confronti costanti  con il Cda de La Casa e l’amministrazione comunale, per garantire continuità nei servizi e buona gestione a tutela dei circa quattrocento dipendenti e altrettanti ospiti della struttura.

“Le recenti vicende che hanno visto il sottoscritto sfiduciato da presidente dopo solo un mese dalla nomina, e che questo fatto  sia avvenuto senza una precisa motivazione ma bensì sulla base di generiche quanto inconsistenti affermazioni pubblicate sulla stampa locale, mi darà modo, spero, di confrontarmi con chi ha sostenuto,  che la mia condotta sia stata improntata  allo scopo di bloccare l’operatività dell’ ente – ha spiegato Dalle Vedove – Se cercare di portare sul piano della piena legalità la gestione di un’ ente come La Casa , viene considerata da più parti una manovra di intralcio all’ operatività e alla gestione della struttura, ebbene sì, in questo senso io ho avviato una serie di iniziative che in qualche modo comportano e comporteranno numerosi contrasti verso questo modo di operare”.

Dalle Vedove torna poi sull’argomento principe che gli ha procurato la sfiducia del Cda, cioè la nomina del  Direttore Generale.

“E’ stata considerata manovra d’intralcio la mia iniziativa di presentare un bando pubblico che avrebbe consentito di avere un Direttore Generale già dopo 15 giorni dal mio insediamento – ha sottolineato Dalle Vedove – Un bando che sarebbe stato validato dal Segretario Comunale di Schio e quindi dal sindaco e che invece è stato ‘sosituito’ con un bando scelto mettendo in minoranza il sottoscritto e che a due mesi dalla pubblicazione sul B.U.R. del Veneto dovrà essere ritirato perché illegittimo, con conseguente ulteriore dilatazione dei tempi per la nomina del D.G.”.

Dalle Vedove poi respinge alcune informazioni rilasciate dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in merito a spese sostenute con soldi propri dell’ente.

“Il sindacato ha detto che La Casa ha svolto opere di ristrutturazione con risorse proprie mantenendo invariate le rette – ha commentato il consigliere – Questo è totalmente infondato, in quanto sono state utilizzate per questa operazione risorse provenienti dalle rette pagate dagli ospiti che, nel 2014 sono state anche notevolmente aumentate, alla faccia della affermata invarianza del costo delle rette. Auspico pertanto anch’io un sollecito e periodico incontro con tutti coloro, sindacati compresi, che abbiano sinceramente in animo di portare chiarezza e onestà di intenti per l’attuale e futuro buon governo dell’ente La Casa”.

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