L’Assemblea legislativa veneta, nel corso della seduta odierna, con 34 voti favorevoli e 8 contrari, ha dato il proprio via libera al progetto di legge regionale relativo alla variazione delle circoscrizioni territoriali dei comuni di Arsiero e di Laghi, in provincia di Vicenza, illustrato in Aula dal relatore, la consigliera regionale Silvia Cestaro (Lega-LV), correlatore la vicepresidente della Prima commissione consiliare Chiara Luisetto (Partito Democratico).

Come ricordato anche dal relatore, la proposta aveva già ricevuto un primo via libera da parte del Consiglio che, nella seduta del 29 agosto scorso, aveva ritenuto meritevole di prosecuzione l’iter legislativo in argomento e, non sussistendo popolazione direttamente od indirettamente interessata alla modifica territoriale, ha ritenuto che non si dovesse procedere all’indizione di una consultazione referendaria. Essendo trascorsi i termini di legge di 60 e di 120 giorni senza che la delibera amministrativa consiliare n. 88/2023 sia stata impugnata mediante (rispettivamente) ricorso giurisdizionale presso il TAR o ricorso straordinario al Capo dello Stato, nella seduta del 10 gennaio la Prima commissione ha infine espresso a maggioranza parere favorevole sul progetto di legge in questione, proponendo all’Aula la sua definitiva approvazione.

In estrema sintesi, la variazione territoriale consente l’aggregazione al comune di Laghi di un’area caratterizzata dalla presenza di due laghetti: è previsto, infatti, che il comune di Arsiero ceda a Laghi il cd. ‘Lago Grande’ e le aree limitrofe – ricomprendendo così sotto il solo comune di Laghi entrambi i laghetti, principale attrazione turistica del territorio – e che il comune di Laghi trasferisca a quello di Arsiero le aree boschive denominate ‘Campoluzzo’.

Il correlatore, la vicepresidente della Commissione Luisetto, annunciando il voto negativo, ha sottolineato come le questioni legate allo spopolamento delle aree montane o le opportunità di sviluppo del comparto turistico connesse alla variazione territoriale che interessa i comuni di Arsiero e Laghi “Non completano il quadro della vicenda: lo scambio di terreni, con il mancato coinvolgimento delle popolazioni interessate, consentirebbe in realtà al comune di Arsiero di accedere ai fondi di confine, un segnale in base al quale diventerebbe sufficiente mercificare i territori per affrontare determinate problematiche; si creerebbe così un precedente che va in direzione contraria rispetto al piano di riordino di riordino territoriale che punta a 500 comuni, ossia a favorire i processi di fusione” questione successivamente rimarcata anche dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni. È intervenuto sul tema anche il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti che ha ricordato come “La gestione unitaria dei due laghetti di Laghi viene posta da circa 50 anni: per la prima volta ci sono due sindaci che mirano al medesimo obiettivo, ovvero la gestione unitaria dei laghetti da un lato e dei pascoli di Campoluzzo dall’altra. La questione della fusione, inoltre, non può essere calata dall’alto: alla base deve esistere un percorso politico istituzionale e sociale che nasce dal basso. In questo momento a Laghi queta volontà non fa parte dei 131 abitanti del luogo e non appare auspicabile spingerla in maniera artificiosa: dev’essere una volontà che nasce dal territorio e che in realtà oggi non c’è”.

Il consigliere del Gruppo misto Stefano Valdegamberi, infine, ha evidenziato la necessità di riformare la gestione dei fondi di confine, che “In alcuni casi rischia di provocare disparità di trattamento tra i diversi comuni montani”.

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