Perplessità ad Arsiero per un’ordinanza che impone la mascherina non solo in luogo pubblico, ma anche privato. Cittadini confusi, a farsi carico dei loro dubbi Tiziana Occhino: “Il sindaco dice che così si può andare a trovare il vicino di casa”. Fa chiarezza il primo cittadino Meneghini: “Se si abita in condominio, e si incrocia un vicino sulle scale o in cortile, si tiene indosso la mascherina”.

Tutto nasce dall’ultimo provvedimento comunale, datato 6 aprile, col quale il primo cittadino Cristina Meneghini dispone “l’uso obbligatorio, da parte di tutte le persone, della mascherina quando si trovino all’esterno della propria abitazione, sia in contesto pubblico che privato”. Un passaggio che, probabilmente, col buon senso poteva anche assere ben gestito dagli arsieresi. Ma a renderne nebulosa l’interpretazione una dichiarazione del sindaco al quotidiano Il Giornale di Vicenza: “dentro il perimetro della propria abitazione ognuno fa quello che gli pare- si legge ancora-Il termine ‘privato’ significa che quando esce di casa, anche se va a trovare il dirimpettaio, deve continuare ad indossare la mascherina o altro indumento coprente”.


“Rispetto all’ordinanza, e premessa l’assoluta volontà di non fare polemiche sterili in questo momento, ho però chiesto come capogruppo di Siamo Arsiero al sindaco di chiarire un passaggio dell’ordinanza- dichiara Tiziana Occhino-Non tanto per la dubbia legittimità, quanto perché si presta a generare confusione e ulteriore paura nei cittadini, in una situazione già complessa e di indiscussa criticità come quella che stiamo tutti vivendo. L’ho chiesto perché le reazioni, e quindi le richieste, che mi sono arrivate sono state: ‘allora il virus è nell’aria e non ce lo dicono?’. Oppure ‘quindi i miei figli per uscire in giardino a giocare devono indossare la mascherina?’ o ‘ma per tagliare l’erba in giardino devo coprirmi il volto?’- continua Occhino- Se la risposta a rigor di logica era ‘no’, a sola lettura dell’ordinanza sarebbe stata, evidentemente, ‘sì’. La dichiarazione del sindaco al quotidiano, purtroppo, non ha aiutato a fare chiarezza- continua ancora Tiziana Occhino- Perché è ovvio che andare a trovare il dirimpettaio non è consentito ed esula dalla gestione privata del proprio tempo e del proprio spazio, cosa su cui ritengo che il sindaco non volesse intervenire. Confermando l’assoluta volontà di collaborazione: ho infatti chiamato io stessa il sindaco per chiedere di evitare che le interpretazioni scorrette creino ulteriori problemi ai cittadini che magari interpretano di poter davvero recarsi dal vicino, purché si indossi la mascherina. Mi unisco pertanto all’appello restiamo a casa, se dobbiamo uscire perché necessario, usiamo le protezioni adeguate”.

Replica del sindaco Cristina Meneghini
Non sta alle polemiche il sindaco di Arsiero che precisa: “è scritto chiaro nell’ordinanza: le mascherine si indossano quando si esce di casa- continua Meneghini, facendo l’esempio del condominio- Chi vi abita, ed uscendo dalla porta del proprio appartamento, metta la mascherina quando per le scale o nel cortile incrocia un proprio vicino di casa. Stessa cosa se si trova nel giardino condominiale. Non c’è l’obbligo della mascherina se invece la persona si trova nel proprio giardino, di esclusiva proprietà a cui lei solamente può accedere”. Non si va a trovare il proprio dirimpettaio insomma, “assolutamente no”, conferma il sindaco glissando su quanto riportato dal quotidiano Il Giornale di Vicenza.

tablet a ospiti casa anziani: “per stare in contatto coi parenti a casa”
Difende la propria ordinanza, ultimo provvedimento tra quelli partiti ad Arsiero già dalla fine di febbraio. “Ci siamo attivati sin da subito, quando arrivavano le notizie dalla Cina- spiega il sindaco Meneghini- Fornendo le mascherine a tutti i dipendenti comunali.Ho fatto anche un mio decreto per risolvere il problema del ritiro dei rifiuti per chi, risultando positivo, era a casa in quarantena. C’era il problema della privacy: ho nominato il gestore dei rifiuti responsabile pro-tempore dei dati personali, per non incorrere in problemi normativi. Inoltre ci siamo attivati alla consegna domiciliari di spesa e farmaci – conclude- Sin da subito abbiamo pensato alla casa di riposo presente sul territorio: limitando gli accessi, mantenendoli sotto controlli a avvisando di farla chiudere- continua- . Ora ci stiamo attrezzando per fornire agli ospiti anziani un  tablet, in modo che possano stare in contatto coi parenti a casa. E’ un’idea dell’assessore Wilma Nassi.  – conclude- Inoltre come maggioranza abbiamo deciso di rinunciare alle nostre indennità a favore di chi prossimamente si troverà ad affrontare problemi economici. Lo abbiamo chiesto alla minoranza che ha accettato”.

Paola Viero

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