Si avvicina la tornata amministrativa che, in una primavera politica che si preannuncia calda, metterà il gioco la carica di  sindaco in 25 Comuni dell’Alto Vicentino.
Ad Arsiero c’è già chi ha le idee chiare: “Mi ricandido,tra progetti che diventano realtà e nuovi pronti a partire”. Per il sindaco uscente Tiziana Occhino non è il momento di lasciare la guida del paese, strizzando ancora l’occhiolino alla fusione. “Dopo il no di Tonezza, apriamo le porte a Comuni vicini”.

Sindaco Occhino perché si ricandida?
“Mi ricandido e lo faccio con la squadra in parte confermata ed in parte rinnovata, per recuperare nuove energie da investire da una parte nel proseguimento delle linee di programma delle scorse amministrative e da una parte nell’approfondimento di nuove linee possibili che stiamo già discutendo. Ritengo che i molti fronti sui quali ci siamo spesi in questi anni stiano vedendo il frutto proprio in questo periodo con l’arrivo tra l’altro di importanti contributi su tutta una serie di progetti, quindi vorremmo portare a termine e vedere la realizzazione di molti interventi, a titolo di esempio la nuova raccolta dei rifiuti, la nuova entrata in paese, l’elettrificazione delle malghe e le strade montane, la Pria, il progetto sociale sulle fattorie didattiche e le piccole imprese (tutti con finanziamento già confermato) , nonché alcuni eventi il cui seguito comincia ad avere grandi numeri, vedi la rassegna dei Suoni tra le Malghe, quest’anno alla terza edizione”.

Archiviata la fusione con Tonezza, Arsiero va al voto: che sentimenti prova in merito?
“Rispetto alla fusione e alla razionalizzazione dei servizi,  ad Arsiero ha vinto il ‘si’ coi i cittadini si sono dichiarati favorevoli al processo – continua – Rimaniamo aperti alla proposta di fusione con altri comuni limitrofi che vorranno ragionare con noi sul tema, convinti che sia una strada indispensabile per la riorganizzazione degli enti”.

 

Cosa sente di avere dato al suo paese in questi anni?
“Sento innanzitutto di aver contribuito con il dialogo costante e la creazione di molti tavoli di lavoro partecipati, uno fra tutti la costituzione della Consulta delle associazioni, alla rinascita di un tessuto sociale solido che ha visto le molte associazioni di volontariato del territorio ritrovare un clima di collaborazione e condivisione. Durante il mandato altre associazioni sono nate e si sono iscritte all’albo delle associazioni del Comune- continua -sintomo che incontrando un terreno fertile le persone sono ancora disponibili a mettersi in gioco e a dedicare tempo alla propria comunità, persone senza le quali l’ azione amministrativa ormai possibile soprattutto nei piccoli enti sarebbe davvero limitata”.

Quale futuro vorrebbe per Arsiero?
“Vorrei che Arsiero incontrasse nuove possibilità di affermazione e soddisfazione nell’ambito di un rinnovato interesse turistico e di inversione alla decrescita demografica, diventando il centro delle valli che su di esso insistono. Credo che la rotta sia già stata invertita, anche se processi di questo tipo richiedono lunghi tempi prima di essere pienamente visibili e riconoscibili, nonché molto impegno da parte di tutti ed uno sforzo notevole da parte degli amministratori”.

Qualche nota stonata nel suo mandato?
“Note stonate non mi sento di averne avute, internamente il clima di collaborazione con il gruppo è stato sempre proficuo e siamo rimasti molto uniti, pur nelle difficoltà che in 5 anni ci siamo comunque trovati ad affrontare- ammette Occhino-I cittadini in molti casi ci hanno dato grandi soddisfazioni apprezzando in generale il lavoro fatto”.

“Meno social e più partecipazione attiva”
Per il voto ad Arsiero manca ancora qualche mese, i ‘lavori sono in corso’  per Tiziana Occhino che punta a tenersi salda la poltrona da sindaco. Ma tra tutti gli impegni per il mandato che sta per chiudere, oltre a preparare la sua ricandidatura, non manca col suo modo diretto di lanciare un messaggio volto a chi, con fare più polemico che altro, punterebbe il dito quando le cose non vanno per il verso giusto. ” E’ il polemico a prescindere che, senza informarsi e senza sporcarsi le mani, preferisce sempre la critica asettica al dialogo aperto e costruttivo, ma credo sia inevitabile che esista- conclude il primo cittadino di Arsiero- Se potessi lanciare come provocazione meno social e più partecipazione attiva lo farei, insomma”.

Paola Viero

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