Sta per chiudersi il cerchio, e l’accusa è quella di uccisione di animale, attorno al caso che ha scioccato la comunità dell’alto vicentino, che chiede giustizia per Athos.

Il suo assassino sarebbe stato già individuato e su di lui sono concentrate le indagini delle guardie zoofile di Enpa. Il caso è anche in mano ai carabinieri della stazione di Chiuppano ed il Capitano Davide Rossetti, Comandante della compagnia di Thiene, ci ha riferito che per il momento la morte di Athos è affidata alle guardie, ma che comunque una volta raccolti gli indizi la denuncia da parte dell’Arma scatterà d’ufficio. Per questo tipo di reato, infatti, non c’è bisogno della querela di parte.

Enpa, con un comunicato arrivato ieri sera in redazione, assicura alla comunità dell’alto vicentino che Athos avrà giustizia, ma allarga la riflessione. Chiede alle coscienze, non solo di chi ama gli animali, di soffermarsi sul ‘grado di umanità’ di chi ha barbaramente ucciso la povera bestia.

Federica De Pretto, presidente dell’associazione animalista, fiore all’occhiello in tutta Italia, s’interroga sulla ‘pericolosità’ di chi ha commesso tanta crudeltà. Punta l’indice contro l’ambiente dei cacciatori, che a loro volta si difendono perché non si faccia di tutta l’erba un fascio.

“Succede a Caltrano, il cane appartiene ad un cacciatore di Caltrano- denuncia la De Pretto – Non può essere un caso. In attesa di sapere l’esito delle loro indagini ci chiediamo come si possa stare tranquilli ad avere un vicino di casa capace di questo. Un vicino di casa che magari si nasconde dietro la maschera di uno di quei cacciatori difensori della natura, e poi la difende così.

“Vorreste come vicino di casa una persona capace di uccidere un cane a sangue freddo, così come ha fatto con Athos? – chiede la De Pretto  –  In attesa di sapere l’esito delle loro indagini ci chiediamo come si possa stare tranquilli ad avere un vicino di casa capace di questo. Un vicino di casa che magari si nasconde dietro la maschera di uno di quei cacciatori difensori della natura, e poi la difende così. Riteniamo una persona capace di un gesto del genere sia socialmente pericolosa. Chi ammazza un essere indifeso in questo modo non dovrebbe avere armi in casa. C’è davvero da preoccuparsi, ci chiediamo di cosa altro può essere capace. Ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso. Che questa persona paghi duramente quello che ha fatto. Noi vogliamo giustizia per Athos e per tutti i cani da caccia trucidati. La caccia è anche questo. Lo sappiamo, lo sappiamo da sempre”.

Le minacce
Dopo avere denunciato il trucidamento di Athos, Federica di Pretto ha ricevuto minacce: “Di tutti i tipi dai cacciatori – come denuncia sul proprio profilo facebook – Un loro collega ammazza un cane e loro che fanno invece che condannarlo? Minacciano chi denuncia. Ci sia stata una sola presa di posizione di qualche associazione di cacciatori. Una condanna chiara, una presa di distanza. Quando mai. Chi tace acconsente mi viene da pensare”.

Allarmante quella contenuta in messaggio:”Del ‘signor’ Giancarlo – come scrive la De Pretto sul proprio social, riportandone il testo – ‘Il tuo problema non è il cane…Ma è che tu non puoi vedere i cacciatori e qualsiasi e se le cose sono andate diversamente…Hai sempre da blaterare di tutto a discapito di loro…Fai una cosa…vai a morire ammazzata’”.

di Redazione AltovicentinOnline

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia