Sta facendo discutere il caso della mucca scappata alle pendici del Cengio e non ancora recuperata a distanza ormai di quasi 3 mesi. Un fatto raro ma non impossibile per animali comunque abituati alla presenza dell’uomo, anche se almeno per il lungo tempo trascorso, la vicenda è tutt’altro che comune.
Sulle sue tracce senza risultato i proprietari della Società agricola ‘I Figari’ con sede a Cogollo del Cengio in Via Grumoventaro, che all’indirizzo del Sindaco del paese hanno protocollato negli ultimi giorni una richiesta di abbattimento della mucca. Dal Comune quindi l’ordinanza, avvisate come di rito le forze dell’ordine e l’Azienda Ulss7 Pedemontana – Servizio Veterinario: “Ove l’animale raggiunga la pubblica via” – si legge nello scritto firmato dal primo cittadino Piergildo Capovilla – “si concretizzerebbe un problema di pubblica sicurezza e di fatto, esiste il concreto pericolo dello sconfinamento negli altri territori dei Comuni limitrofi: si ordina pertanto la cattura del predetto animale. Qualora non sia possibile la cattura, si ordina altresì l’abbattimento dello stesso, al fine di scongiurare situazioni di pericolo per l’incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione stradale“.
Una decisione che ha suscitato la curiosità del paese e anche qualche polemica tra chi ricorda che pur sempre di una mucca si tratta e che la cosa andrebbe possibilmente gestita senza ricorrere a metodi estremi: “Mi piace parlare quando sono opportunamente documentata” – commenta Cristina Guarda, consigliere regionale e candidata nel Plurinominale a Vicenza e all’Uninominale a Treviso con Europa Verde per le Politiche del 25 settembre – “e proprio per questo ho voluto consultarmi prima con alcuni veterinari: in questi casi si chiama la forestale e si fa tele-anestesia, lo si fa con tori liberi, vogliamo non farlo con una mucca? Mi auguro veramente che la vicenda si possa concludere ragionevolmente e senza abbattere l’animale”.
di Redazione AltoVicentinOnline