“Sappiamo quanto sia importante cercare di avvicinare imprese, cittadini e giovani alle tematiche legate alle innovazioni e alle tecnologie spaziali e come amministrazione regionale abbiamo il dovere di sensibilizzare e coinvolgere tutti in questo nuovo racconto, quello dedicato all’economia dello spazio, per far conoscere le prospettive future e i possibili ritorni economici e sociali che i settori connessi all’ambito ‘Spazio’ promettono di generare negli anni a venire. Così come ha fatto internet all’inizio di questo secolo”. Così l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia, Roberto Marcato, ha rimarcato il ruolo della Regione Veneto nel campo della Space Economy, in occasione dell’evento organizzato assieme alla Rete innovativa aerospazio-Air e in collaborazione con l’Università di Padova. Un appuntamento per celebrare la Giornata nazionale dello Spazio istituita dal Governo italiano, per sensibilizzare e informare sui contributi che la scienza e la tecnologia applicate allo Spazio possono produrre migliorando la condizione umana. In Veneto, oggi, sono 38 le realtà altamente specializzate legate all’industria aerospaziale, che creano occupazione diretta per 764 persone e generano un indotto di 4.000-5.000 professionisti. Nell’Alto Vicentino, ad esempio, hanno sede diverse imprese eccellenti del settore aerospaziale: da Officina Stellare a Sarcedo che produce lenti e telescopi al centro di design della Dainese, che studia le tute per gli astronauti che andranno su Martela. La Forgital di Velo D’Astico (componentistica per motori aerei, razzi spaziali, satelliti e stazioni orbitanti), Irca, Zoppas Industries di Vittorio Veneto che produce da 30 anni i riscaldatori (flex heaters) utilizzati nel bilanciamento termico dei satelliti, veicoli spaziali, moduli pressurizzati e antenne di terra.

Il Veneto ha un suo “progetto di sviluppo economico regionale, specialmente nel campo delle telecomunicazioni e della cybersecurity, nella difesa militare e nei sistemi di navigazione autonoma (droni), nella mobilità e nel telerilevamento- sottolinea ancora l’assessore- ma ancora, la Rete innovativa regionale ‘Air’ è la dimostrazione tangibile di quello che la Regione sostiene e promuove grazie alla collaborazione tra pubblico e privato”. Questa Rete, legalmente rappresentata dal Consorzio Aerospaziale e Cosmonautico (CoSiMo) conta 45 soggetti di cui 33 pmi e sei grandi imprese (nel primo semestre 2022 hanno aderito 12 nuove aziende), un Centro di trasferimento tecnologico e quattro Dipartimenti di Università del Veneto assieme alla Fondazione Univeneto. “Un modello di multidisciplinarietà che può stimolare nuovi percorsi di sviluppo tecnologico e favorire applicazioni innovative orientate al mercato, l’impiego in chiave multisettoriale delle conoscenze e delle soluzioni generate, anche in settori completamente diversi (ad esempio negli ambiti dell’agricoltura e della sanità, fino alla prevenzione e riduzione dei rischi di origine naturale, ovvero di origine antropica, inclusi gli incidenti a matrice terroristica)”, dice la Regione. Le imprese aderenti alla rete veneta, ad oggi, impiegano circa 5.000 addetti diretti e, nel 2021, hanno espresso un fatturato cannuo di 1,1 miliardi di euro, con un +22% delle vendite rispetto al 2021, e una quota export verso paesi europei che raggiunge il 63% del totale.

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