Il lupo ed il bestiame, un rapporto naturale che però bisogna conoscere. Vale soprattutto per gli allevatori, che con il bestiame hanno un rapporto famigliare ma che rappresenta anche grandi investimenti, che vanno tutelati.

Proprio per ‘conoscere il lupo e proteggere il bestiame’, l’Unione Montana Pasubio Alto Vicentino ha redatto un vademecum, un’informativa che aiuta a prevenire gli attacchi del predatore, che da qualche anno è ricomparso su piccole Dolomiti e Altopiano.

Il lupo, una presenza che ultimamente “si è fatta vedere spesso nel nostro territorio, in particolare nella Val Posina e sull’altopiano del Tretto – ha spiegato Andrea Cecchellero, presidente dell’Unione Montana – Complice anche la scarsa presenza dell’uomo dovuta all’emergenza anti-covid, si è avvicinato ad alcune contrade, attaccando animali domestici, bovini e asini”.

Da qui la necessità di spiegare sia il lupo sia come mettere in atto forme di protezione, grazie alla collaborazione con Giancarlo Ferron, scrittore e naturalista, grande conoscitore della fauna selvatica e membro del Servizio di Polizia Provinciale, che ha contribuito alla stesura del vademecum.

Il documento spiega il ritorno del lupo, che era scomparso dall’Italia settentrionale da oltre un secolo in seguito all’espansione dell’agricoltura, dell’urbanizzazione e, soprattutto, a causa della persecuzione diretta dell’uomo.

Il ritorno del lupo

Il cambiamento ambientale avvenuto negli ultimi decenni, caratterizzato da un progressivo inselvatichimento delle zone montane abbandonate, ha favorito il ritorno spontaneo della grossa fauna selvatica come i caprioli, cervi e camosci. Inoltre, in tempi recenti, sono state introdotte in natura specie di fauna alloctona come mufloni e cinghiali. Dal punto di vista legislativo, a partire dagli anni settanta, il lupo è stato classificato ‘specie particolarmente protetta’ da leggi nazionali e internazionali. Con queste premesse si è quindi creata una situazione ideale per la spontanea espansione della specie prima verso nord, lungo la dorsale appenninica, e poi verso est lungo l’arco alpino. Nel 2012, sui Monti Lessini veronesi un lupo maschio, proveniente dalla vicina Slovenia, e una lupa appenninica hanno formato un nuovo branco. Con esemplari partiti da questo branco e altri provenienti dalle Alpi occidentali il lupo sta ora ri-colonizzando anche la zona orientale dell’Italia.

Il lupo, le sue abitudini ed i risarcimenti se attacca il bestiame

Il vademecum riporta le abitudini del lupo, spiega quali sono gli animali che può attaccare e come si può fare a chiedere i rimborsi alla Regione Veneto.

Il lupo è un animale fortemente territoriale. Il branco residente non accetta la presenza di soggetti estranei né l’eccessiva densità del branco stesso. Una volta diventati adulti i giovani si devono allontanare dal branco d’origine per colonizzare zone nuove. Il territorio del branco ha una superficie che va dai duecento ai quattrocento chilometri quadrati. Il lupo non è un animale alpino, è un animale

legato ai boschi e alla sufficiente presenza di prede; dove queste due esigenze sono soddisfatte il lupo arriva anche in collina e in pianura. La presenza delle abitazioni non è un ostacolo per il lupo, come non lo è per gli altri animali selvatici. Il lupo può predare animali domestici non adeguatamente protetti, soprattutto durante la notte. Animali allevati allo stato semibrado o semplicemente contenuti con un solo filo spinato sono facilmente attaccabili. Il primo fattore dissuasivo contro il lupo è la presenza del pastore: il lupo teme l’uomo e non si avvicina al gregge se c’è il pastore con il suo cane a controllare gli animali. Aiuta molto anche la presenza dei cani da guardiania appositamente addestrati. Quando tutto questo non è possibile è necessario ricorrere ai cosiddetti sistemi di protezione passiva di riconosciuta efficacia. Per gli animali al pascolo si suggerisce un recinto elettrificato di adeguata altezza e con numero sufficiente di fili, nel quale custodire gli animali almeno durante la notte. Per pochi animali tenuti nei dintorni delle contrade, considerati animali d’affezione, sarà necessario avere a disposizione una piccola stalla o altro ricovero adeguato, nel quale il lupo non possa entrare. Non bisogna dimenticarsi dei cani che di notte vengono lasciati liberi perché potrebbero diventare anche loro preda del lupo.

La procedura per ottenere il risarcimento è attivabile effettuando una chiamata agli organi deputati ad accertare il danno: Polizia Provinciale e Carabinieri Forestali.

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