Anche se quel territorio durante gli anni dell’adolescenza gli è andato un po’ stretto, per Michael è comunque sempre casa e proprio da lì ha voluto ‘lanciare’ le sue creazioni in quello che a tutti gli effetti suona come il debutto ufficiale nello star system della moda che conta.

E’ così che per un giorno i sentieri ghiaiosi e le ripide pareti della cava in località Casotto di Pedemonte si sono trasformati in un set a cielo aperto dove realizzare lo shooting fotografico tutto dedicato al giovane designer Michael Stivanello, che grazie ai buoni rapporti intessuti nei suoi anni milanesi con agenzie e brand di fama internazionale, è riuscito a portare nella Valle dell’Astico modelli e modelle da ogni parte del pianeta oltre ad una nutrita equipe tra truccatori, hair stylist e tecnici.

Classe 1999, Michael è originario di Cogollo del Cengio ma già da qualche anno ha scelto il capoluogo lombardo per inseguire il suo sogno di lavorare nel mondo della moda e delle sfilate: inizialmente come modello e poi come addetto ai lavori in una realtà dove quello che si vede è solo la parte più piccola di un percorso fatto di sacrifici e di tanto, tantissimo impegno. Non solo lustrini e paillettes infatti, ma soprattutto studio: in questi giorni è arrivato per lui il tanto atteso momento di discutere la tesi di laurea a conclusione della triennale in fashion Design alla Nuova Accademia di Belle Arti con campus appunto nella metropoli meneghina.

“Ho sempre pensato che sarebbe stato bello realizzare qui a casa mia gli scatti di alcune mie creazioni” – racconta Michael – “e così ho pensato alla cava perchè si prestava a ciò che avevo in testa.  Quasi inaspettatamente, per qualche giorno, modelli e modelle già impiegati dai più rinomati brand del lusso e provenienti da Canada, Brasile oltre che da tanti altri paesi europei sono stati ospiti qui e hanno respirato un po’ del mio vissuto: forse qui non mi sono sentito sempre compreso, probabilmente la gente si aspettava un percorso più ‘lineare’ mentre io per certi versi ero sopra le righe. Ma non ne faccio una colpa, è una questione culturale che attiene al tipo di vita a cui si è abituati, all’habitat in cui si è immersi e che inevitabilmente è molto diverso se paragoniamo il piccolo paese di provincia con la grande città e i suoi movimenti. In realtà però alla mia terra sono affezionato e anche se non ci vivo più, tornarci mi piace sempre e non è detto che non ci tornerò ancora anche per altre situazioni legate al lavoro”.

Un animo leggero e libero oltre le comuni convenzioni e gli stereotipi consolidati quello di Michael, che anche nei suoi disegni della linea ribattezzata ‘Erotic Escape’ ha voluto rivelare qualcosa di sè con tanto talento, una buona dose di ironia e un pizzico di quella sensualità genderless che ben rappresenta i tempi che stiamo vivendo: “In realtà” – spiega Michael non senza l’emozione di chi sta per decollare – “sono partito ispirandomi alle linee del classicismo del Bernini e del Canova, per poi farmi  un po’ rapire dalla ‘dolce vita’ felliniana fino alle contaminazioni fetish della Berlino d’avanguardia: fibre naturali, pelle e tanta trasparenza. Direi senz’altro un’estetica che mi rappresenta e che mi consente di esprimermi: capi senza etichette, che vanno fatti propri. Non dobbiamo più inseguire ciò che è ‘di moda’, ma ciò che ci fa sentire noi stessi.

Un bozzetto firmato da Michael Stivanello

E già pare che questi outfit abbiano colto nel segno, interessando più di qualche griffe blasonata, ma il neo stilista cogollese non si sbilancia e tiene i piedi ben piantati: “Tanti vorrebbero emergere, ma pochissimi ce la fanno. Io sono già grato a chi mi ha permesso di realizzare questo shooting a Pedemonte dove non posso che ringraziare i titolari della cava e l’amministrazione del Sindaco Roberto Carotta per gli spazi concessi. Questo è un punto di partenza e lavorerò sodo affinchè sia davvero solo un inizio: conquistare le passerelle nazionali e internazionali non avviene per caso o per fortuna e non voglio illudermi. Ma una cosa la so già: se ce la farò, in prima fila ci dovrà essere la mia mamma che non ha mai smesso di sostenermi e incoraggiarmi con la grinta di una leonessa”.

M.Z.

 

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