Non sarà certo la piccolissima percentuale del comune di Posina a fermare la fusione tra Avs e Acque Vicentine, ma il comune di montagna, piccolo, ma con un orgoglio le leone, che è anche il maggior produttore dell’acqua di risorgiva che finisce nella falda, ha deciso di dare un segnale concreto della sua contrarietà.
“Non è possibile che ci rubino l’acqua sotto il naso e nessuno ci chieda nulla – ha spiegato il sindaco Andrea Cecchellero – Dalla Val Posina parte l’acquedotto più grande e non è possibile che non abbiamo mai voce in capitolo. I piccoli comuni sono sempre i più tartassati a favore di quelli grandi che dettano le leggi e impongono le loro decisioni”.
A far arrabbiare il sindaco, l’egemonia di chi vuole predominare a tutti i costi, appropriandosi non solo del potere, ma anche dei soldi e dei prodotti dei piccoli comuni.
Era successo già con i fondi di confine, che una volta andavano interamente ai comuni interessati e ora vengono divisi tra fondi Odi e ‘fondi strategici di area’. Questi ultimi, finiscono alla provincia, che li gestisce attraverso una delega precisa (in questo momento il delegato provinciale è il sindaco di Schio Valter Orsi).
“Con la fusione tra Avs e Acque Vicentine ci portano via l’acqua senza darci nulla in cambio – ha commentato Cecchellero – Cornuti e mazziati insomma, perché oltre al danno di perdere l’acqua, non ci hanno nemmeno garantito agevolazioni nelle tariffe, lavori a compensazione, nulla di nulla”.
Un regalo che l’Alto Vicentino fa a Vicenza insomma, come si mormora da tempo. Eppure al momento solo Posina dice ‘no’. Il consiglio comunale di Malo, che doveva approvare la fusione martedì sera, ha posticipato la discussione in consiglio a martedì prossimo per “approfondimenti”. Ma la stragrande maggioranza degli altri comuni, che deve approvare la fusione entro pochi giorni, si è già schierata a favore e davanti alle critiche insorte in queste settimane, nelle quali i primi cittadini sono stati accusati di leggerezza e incompetenza, nessuno dei sindaci ha voluto commentare.
“La fusione di Avs con Acque Vicentine è l’ennesimo passo in avanti per eliminare i piccoli comuni e le piccole entità montane – ha concluso Cecchellero – Lo stesso vale per le fusioni tra comuni. Servono per avere il controllo del territorio, l’egemonia del potere. A noi piccoli che nel territorio ci viviamo, che lo manuteniamo, che lo facciamo lavorare e crescere, alla fine non ci rimane nulla”.
Anna Bianchini