Si allargano le fila dei sindaci che hanno deciso di non votare in consiglio comunale la fusione tra i due gestori del servizio idrico integrato Avs (Alto Vicentino servizi) ed Acque vicentine.

Dopo il sindaco di Posina Andrea Cecchellero adesso Roberto Carotta di Pedemonte ha annunciato che durante il consiglio della prossima settimana lui ed i suoi consiglieri alzeranno la mano per il ‘no’. Contrarietà ad una fusione che in questi giorni ha visto l’ex presidente della Provincia Attilio Schneck protagonista di una levata di scudi verso quello che per lui è ‘regalare l’acqua su un piatto d’argento ad Acque Vicentine, che avranno la maggioranza delle quote societarie e faranno quel che vogliono, lasciando i comuni dell’Alto Vicentino senza voce in capitolo’.

Il consiglio comunale con all’ordine del giorno la fusione si è riunito già mercoledì scorso ma è stato deciso dai consiglieri all’unanimità di rinviare la discussione del tema per ulteriori approfondimenti, ‘vista comunque – ha precisato Carotta – l’unanime, palese e manifesta volontà di votare in modo contrario al progetto di fusione’, che porterà gli attuali 69 comuni soci a detenere il 48% delle quote, ed Acque Vicentine il 52%.

Le motivazioni del primo cittadino lo accomunano a quanto manifestato nei giorni scorsi da Cecchellero, e cioè il desiderio di salvaguardare un territorio che tanto dà in termini di risorse idriche, ma poco o per niente sarà gratificato in termini di riduzione delle bollette o investimenti.

‘La fusione – ha dichiarato Carotta – non porterà sicuramente vantaggio alcuno per i comuni della montagna vicentina che si trovano nelle condizioni di subire i prelievi di acqua dal nostro territorio e poi trovare la stessa tariffa in bolletta dei comuni di pianura che non hanno risorse acquifere di qualità. Oltre a questo verranno caricate in bollettazione anche gli investimenti sulle reti di pianura. Pedemonte ha lo 0,34% di quote, il che risulta insignificante in termine di peso politico, però è evidente che con la fusione verrà perso ulteriore peso politico e di contrattazione. Le condizioni perciò non sono favorevoli per i comuni di montagna, per questo il nostro voto sarà contrario’.

giovanni cattelan 2017

Per quanto riguarda l’aumento delle bollette il presidente di Avs Giovanni Cattelan ha confermato la presenza di un piano tariffario pubblico definito fino al 2026. ‘Una famiglia media – ha spiegato Cattelan – consuma 150 metri cubi di acqua annui e spende adesso circa 300 euro: è sicuro che per due anni non subirà aumenti, perché abbiamo fermato le tariffe per i primi due anni dalla fusione. Il territorio di Acque vicentine continuerà a pagare la sua tariffa e noi quella attuale. Poi, trascorsi i due anni, l’aumento previsto, prendendo sempre l’esempio dei 300 euro, sarà di 15 euro. Quindi una famiglia media pagherà 315 euro, fino al 2026’.

 

Marta Boriero

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