Il caso Basal spacca in due il paese di Valdastico: c’è chi difende a spada tratta il medico condotto che svolge anche servizio di guardia medica ad Arsiero, e c’è chi è stato felice di non vederlo più in ambulatorio. Jamal Basal si trova al centro di un’inchiesta che ha portato l’altro giorno i carabinieri del Nas a perquisire il suo ex studio. Quella struttura che lui stesso aveva messo a nuovo dipingendola a spese sue per dare decoro all’ufficio, che non era in buone condizioni. L’accusa che gli muove il sindaco di Valdastico, sulla base di decine e decine di segnalazioni fatte pervenire anche all’Ulss7 e al Tribunale del Malato, è di non voler visitare pazienti donne. Accusa che però molti colleghi di Basal, ma anche qualche paziente, dichiarano non vera. Su questo punto è invece fermo il primo cittadino di Valdastico che addirittura parla della situazione imbarazzante che si era venuta a creare all’interno della casa di riposo del paese. Lì, a dire del sindaco Sartori, il medico non avrebbe voluto visitare le anziane signore. Ma va ben oltre Sartori nel descrivere il professionista che a Valdastico ha prestato servizio per ben tre anni: ricette sbagliate, mancate visite a pazienti e addirittura mancata presenza in ambulatorio negli orari in cui avrebbe dovuto esserci. Che Basal fosse un tipo stravagante era noto in paese e su questo tutti sono d’accordo. C’è però chi definisce una sorta di congiura le accuse pesanti mosse nei confronti di un medico che, se c’era da andare alle 21.30 a casa di una famiglia, non esitava a farlo. Probabilmente questo suo essere ‘poco ordinato’ non è andato giù a chi gli ha contestato persino il suo italiano non perfetto, dato che il medico è di origini egiziane.

Il medico di Valdastico aveva a che fare con anziani, che probabilmente si espri mevano in dialetto e magari pretendevano di essere compresi da una persona di origini non italiane. Ma per il sindaco di Valdastico non si tratterebbe di un problema di comunicazione tra il professionista ed un’utenza non proprio giovane, per Sartori il medico doveva andare via e per questa ragione lui stesso ha inviato in procura un nutrito numero di segnalazioni di cittadini che muovono accuse gravi. Tra queste quella di aver prescritto ad una donna un controllo alla prostata. Dove sta la verità? Lo stabilirà la magistratura che ha inviato il Nas nell’ambulatorio finito sotto inchiesta.

La notizia del medico Jamir Basal ha diviso anche i lettori di Alto Vicentino Online. Qualcuno si è addirittura scagliato contro i giornalisti che non avrebbero dovuto scriverla, senza considerare che se un medico viene rimosso, ma sopratutto è al centro di un’inchiesta, sarebbe gravissimo che un quotidiano censurasse il fatto di cronaca. Dall’apertura di un’inchiesta ad un verdetto di colpevolezza passa un fiume in piena. Basta leggere i commenti del nostro primo articolo per comprendere la divisione che l’argomento ha creato tra gli abitanti della valle che hanno avuto a che fare con Basal. Certi raccontano di conversazioni dai toni sgarbati e c’è chi riferisce della grande disponibilità di questo medico a disposizione a qualsiasi ora. Noi non siamo giudici, riportiamo fatti e chi possiede i titoli per emettere sentenze potrà stabilire da quale parte stia la ragione. La speranza è che il dottor Basal ci contatti e ci dia la sua versione dei fatti: saremo felici di ospitarla per completezza d’informazione.

Per leggere il precedente articolo cliccare qui: https://www.altovicentinonline.it/cronaca/217377/

Natalia Bandiera

Laura San Brunone

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