Si celebrerà domani mattina alle 10, nella Chiesa Parrocchiale di Pedescala l’ultimo saluto a Mario Marangoni, scomparso nei giorni scorsi all’età di 77 anni. Un uomo descritto come di poche parole, ma di grande intelligenza e rara generosità.

In particolare, oltre a ed essere profondo conoscitore del territorio e della sua gente, con l’aiuto di alcuni amici oltre che armato di tanta buona volontà, Mario aveva contributo al recupero di non pochi sentieri strappati così all’incuria e all’oblio di giovani generazioni che nemmeno ne avevano cognizione. Anche domani, così come avrebbe voluto, eventuali offerte saranno devolute al restauro della Chiesa del paese.

Impossibile non averlo notato almeno una volta in vallata a bordo della sua iconica cinquecento rossa: una persona stimata e ben voluta, amante della montagna e delle belle escursioni. Ne fa un ritratto emblematico e significativo anche delle opere compiute magari ricevendo in cambio solo un ‘grazie’, con verve inconfondibile e con la consueta accuratezza nel citare nomi e luoghi, lo storico artista e scrittore altopianese Giorgio Spiller: “Caro Mario, in questi anni abbiamo avuto modo di conoscerci, eccome! Abbiamo tanto camminato, ma soprattutto abbiamo lavorato insieme a riaprire sentieri battuti dai nostri avi, compreso quello che ci ha fatto incontrare laggiù quel giorno. Tu eri già pratico, ne avevi recuperati diversi tra Kamenstoan e Kaporch, Pedescala e Castelletto: quello dei Damari che sale diritto con un corrimano di ferro ai terreni di tua nonna Margherita Dal Pozzo, quello della Tezza o delle Masiere, quello pericoloso della Klausa che sale al Pulpito sulle Cenge, quello della Strada Boara per strozzare il legname ormai scomparso, quello della Pettorina che passa vicino al sojo della chiesetta del Redentore e visto da Settecà sembra un seno prosperoso, quello della valle dei Rocchi che salendo cambia nome in Kleffe per unirsi a quello dei Kastuni e insieme entrare nella strada carrareccia della Banchette, la più antica a salire l’Altopiano, ci sono passate anche le campane del duomo di San Matteo ad Asiago nel 1830, prima che fosse messa in pensione dalla Strada del Piovan nel 1900. Il sentiero dei Kastuni o Ka Stoan, come dicevano i Dal Pozzo di Rotzo quando scendevano dai Marangoni di Pedescala, il più diretto per scendere a Pedescala, è l’ultimo che abbiamo fatto insieme, ci abbiamo messo mezz’ora; non è stato facile starti dietro, anche perché dovevo prendere appunti su nomi e percorsi, tu non è che parlavi tanto, e ora ci vorrà qualcuno che continui il tuo lavoro da quelle parti. Buon viaggio Mario, della tribù dei Damari, discendenti del capostipite GioMaria o Domaria”.

di Redazione AltoVicentinOnline
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