Le luci, almeno nottetempo, saranno anche spente, ma a Velo D’Astico la polemica è più che mai accesa. A scaldare gli animi del paese all’ombra del Priaforà, una mozione presentata dal gruppo consiliare di minoranza ‘Futuro per Velo’ che, raccolte le lagnanze di alcuni residenti, ha preso carta e penna per chiedere la riaccensione della pubblica illuminazione spenta in orario notturno al fine di contrastare il caro bollette.

Una decisione che il Sindaco Giordano Rossi aveva preso ancora oltre un mese fa, motivandola come una presa di posizione responsabile in tempi nei quali, nonostante vari lavori di efficientamento energetico, ancora il peso degli aumenti rimane troppo gravoso.

Parole che non solo non hanno convinto l’opposizione, ma che al contrario vedono le due anime del consiglio su fronti del tutto opposti con la fazione capeggiata da Teresa Ceribella accusare neanche tanto velatamente l’amministrazione di costringere privati e attività commerciali ad ulteriori costi per l’illuminazione privata, essendo venuto appunto meno il servizio pubblico. Questo senza considerare l’aspetto tutt’altro che secondario legato al tema della sicurezza soprattutto per le abitazioni più isolate dove rimane significativo il pericolo di furti, oltre a quello dell’incolumità per i pedoni o per chi ancora dovesse andare a prelevare al punto bancomat collocato in posizione buia, almeno dalle 23 in poi.

Un’immagine d’archivio del gruppo ‘Futuro per Velo’

Istanze che hanno preso concretezza anche attraverso la promozione di una raccolta firme pubblica che possa convincere il Sindaco Rossi ad un eventuale dietrofront. Questo in attesa della prossima seduta consiliare dove si attendono risposte che peraltro già trapelano proprio da parte del primo cittadino. “Rispetto per le opinioni altrui, ma la salvaguardia di un bilancio virtuoso, come nel caso di Velo, è una cosa del quale non possiamo non tenere conto”.

di Redazione AltoVicentinOnline

 

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