Si è svolta oggi,nella sede degli Alpini di Rossano Veneto, la tradizionale Festa dei Volontari della Fondazione Città della Speranza, un appuntamento ormai fisso nel calendario estivo che quest’anno ha assunto un significato particolare: è stata infatti la prima edizione presieduta dal nuovo presidente Marino Finozzi, che ha raccolto il testimone alla guida della Fondazione.
Complice il maltempo, la festa non si è potuta tenere come di consueto nel Parco del Caseificio Castellan a Travettone di Rosà, ma il cambio di location non ha intaccato minimamente l’entusiasmo dei partecipanti, accorsi numerosi per vivere un momento di condivisione, gratitudine e spirito di servizio.
Un ringraziamento speciale è andato alla famiglia Castellan che, con grande generosità e passione, anche quest’anno ha reso possibile questa giornata.
Presente all’incontro anche l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, che ha voluto portare il saluto e il riconoscimento della Regione Veneto a tutti i volontari: “La Festa dei Volontari della Fondazione Città della Speranza è una testimonianza concreta di come il Veneto sappia stringersi attorno ai propri valori più autentici: solidarietà, comunità e impegno. Ringrazio di cuore ogni singolo volontario per ciò che fa ogni giorno: non solo per il tempo che dedica, ma per l’umanità con cui lo fa. Essere volontario non è un ruolo, è una scelta di vita. Ed è questo che rende speciale la rete della Fondazione.”
Nel corso della giornata, il presidente Marino Finozzi ha tenuto il suo primo intervento pubblico nel nuovo ruolo, sottolineando la volontà di proseguire con determinazione il percorso tracciato dalla Fondazione: “Oggi non celebriamo solo una festa, ma un anno intero di impegno, dedizione e risultati raggiunti. Essere volontario per Città della Speranza significa mettersi al servizio dei bambini e delle loro famiglie in momenti di grande difficoltà. Continueremo a lavorare affinché la ricerca pediatrica sia sempre più efficace e sostenuta da una comunità viva, partecipe e consapevole.”
La giornata si è conclusa con momenti conviviali, testimonianze e un forte senso di appartenenza che ha unito volontari, famiglie, istituzioni e sostenitori in un unico grande abbraccio. Una festa, sì, ma soprattutto una dichiarazione d’intenti: continuare a esserci per chi ha bisogno.
I.A.
