Giovedì il disegno di legge sull’autonomia differenziata sarà sottoposto al Consiglio dei Ministri: si tratterà di una giornata storica. Non solo si darà risposta a chi, come il Veneto, da anni ha chiesto di avviare questo progetto, sancito nella nostra regione dal referendum concretizzatosi del 2017. Ma sarà finalmente l’occasione per dar corso ai dettami dei Padri Costituenti. Nell’ossequioso rispetto della Costituzione, con l’autonomia si va verso un Paese che prende sempre più le connotazioni federaliste, sancite dalla Carta”.

Lo dice il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

È un bel segnale – prosegue Zaia – l’inizio pragmatico di un percorso. Siamo di fronte a un Governo coerente, che rispetta i cittadini, che dimostra di avere un’importante visione per il futuro del Paese. Si abbandona il centralismo, senza minare in alcun modo l’unità dell’Italia, ma anzi rinsaldandola attorno a una riforma attesa da anni. Il Governo sta dimostrando di saper guardare al futuro, con responsabilità e modernità”.

Il fronte del no pronto a scendere in piazza

Una manifestazione a Roma contro il progetto dell’autonomia delle Regione se davvero il progetto del Governo “non si fermerà nonostante le tante voci contrarie che sono cominciate ad emergere”. E’ pronta ad organizzarla il “Tavolo no autonomia differenziata” composto da quei gruppi, comitati, associazioni, associazioni e partiti che non vogliono vedere andare in porto la nuova stagione di ‘devolution’ inaugurata dalle spinte di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Due giorni fa a Roma si sono ritrovati in assemblea al liceo Tasso per discutere della proposta del ministro per le Autonomie Roberto Calderoli per discutere “strumenti e strategie per continuare a contrastare il disegno eversivo di autonomia differenziata”. E dunque “azioni concrete di informazione, contrasto e mobilitazione” a partire da un appello a sindacati, forze politiche ed associazioni a ‘tenersi pronti’. Perchè appunto se il Governo tirerà dritto c’è l’idea di convocare a Roma “una grande manifestazione” con “decine di migliaia di cittadini e lavoratori”. Si pensa poi a far nascere comitati del ‘no’ anche a livello territoriale e regionale e a coinvolgere i sindaci perchè sensibilizzino i loro cittadini sui rischi dell’autonomia “in termini di uguaglianza dei diritti”. Al momento il ‘Tavolo’ riunisce una cinquantina di realtà e sigle decise a mobilitarsi contro l’autonomia”

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