“Autonomia, o sarà la fine del Movimento 5 Stelle”. A poche ore dal prossimo vertice sull’autonomia, convocato soprattutto per sedare i rancori del nord e aprire la strada al tema che si sta rivelando essere il più delicato in questa fase di governo, a pronunciare le parole che tutti i veneti vorrebbero sentire dire dai loro leader ci ha pensato Roberto Pittbull Marcato, assessore veneto allo Sviluppo Economico. A Barbara Lezzi, ministro per il sud, incontrata al tavolo tecnico inerente la banda ultralarga, Marcato ha pronunciato una frase in tipico stile veneto, pochissime parole, un profondo significato: “Se non ci date l’Autonomia, il Veneto diventerà la vostra Stalingrado”.

Dopo la presa di posizione del governatore Luca Zaia, che ha chiesto ‘la testa’ del governo se non si farà l’autonomia, Marcato spinge con una frecciata decisa, rivolta al ministro che, secondo l’opinione popolare ed i vertici leghisti, insieme a Luigi Di Maio rappresenta il maggiore ostacolo per l’autonomia differenziata voluta soprattutto da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

“Nella seconda guerra mondiale – ha spiegato l’assessore regionale – l’esercito tedesco subì la più grande sconfitta a Stalingrado e poi perse la guerra”. Il che significa una presa di posizione precisa: “O ci date l’autonomia, o vi affossiamo tutti”.

Era da tempo che i veneti aspettavano questa frase, incapaci di capire come mai il leader del Carroccio Matteo Salvini parli così poco in pubblico di autonomia e si soffermi piuttosto su problemi marginali, divulgando post sui social e presenziando a trasmissioni che sembrano essere più destinati a distrarre che ad affrontare problemi veri.

A tagliare la testa al toro, con parole più decise che vanno dritte al punto e ricordano ai pentastellati di avere meno ‘peso politico’ del Carroccio, ci ha pensato Pittbull Marcato, che con una frase ha restituito alla Lega del Veneto quella personalità che negli ultimi mesi sembrava dispersa tra i corridoi di Palazzo Ferro Fini, in bilico tra la consapevolezza di essere al potere ed il terrore di pestare i piedi al suo leader lombardo ( che di autonomia non parla praticamente mai). Con la sua dichiarazione al ministro Lezzi, Marcato ha preso una posizione decisa e non è difficile immaginarlo a fianco di quei tanti veneti pronti a scendere in piazza, anche a costo di andare contro il loro stesso governo, pur di portare a casa il risultato che più sta a cuore al nord.

Sarà la volta della svolta? La risposta a Roma, venerdì, dove un vertice che sembrava essere stato convocato solo per ‘tirare avanti’  potrebbe invece nascondere qualche sorpresa.

Anna Bianchini

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