‘Paradossalmente è riuscita ad avere l’attenzione di tutti , a costo della vita”
L’episodio della bambina di soli 10 anni, deceduta a causa di un gioco mortale su Tik Tok è stato il fatto più sconcertante di questa settimana e ancora una volta vengono poste alcune domande che da tempo tutti ci facciamo sulla  sicurezza e l’utilità di questi nuovi social che sempre più,  segnano la vita dei giovanissimi.
Le regole saranno sicuramente riviste, a quanto dicono gli esperti e i gestori del social, ma a quanto sembra, siamo in ritardo sul riposizionamento del livello di attenzione. Il Professor Daniele Berto, psicoterapeuta esperto di problemi e di comportamenti giovanili, in un’intervista a Radio Cafè,  non ha dubbi sull’argomento ed entra quasi a gamba tesa sui comportamenti da tenere.
“Ci vorrebbe un vademecum  – spiega il professionista – moltissime cose sono state scritte sui social e sul loro utilizzo, soprattutto da parte dei ragazzini di età che varia dai 9 ai 14 anni. Con i social siamo velocemente passati dalla necessità di stare vicini a quella di mostrarsi. Tik Tok fa parte di questa specifica seconda o addirittura terza ondata di social, dove mostrare conta più di qualsiasi altra cosa, anzi, dirò di più, il social in esame è proprio l’anti social, in quanto non conta più mandare un messaggio a qualcuno, ma diventa prioritaria la quantità delle persone che ti guarderanno e non chi ti guarda. Tik Tok rappresenta uno specchio per valutare sé stessi, l’individuo pubblica su questo social quello che ritiene essere una sua capacità, un suo valore e si aspetta un risultato in termini di approvazione su quanto ciò viene recepito dal suo pubblico. I like sono la sua nuova pagella – continua lo psicoterapeuta –  lui crede di valere tanto quanti sono i like che ottiene con le sue esibizioni. Ciò non ha nulla a che vedere con la pagella scolastica, quello è un discorso completamente diverso ed i risultati sono condivisi con la famiglia,  fanno parte di altro tipo di ambizioni personali.  Nel social invece si è dentro un mondo anonimo dove io sfido i miei limiti e sono disposto a tutto pur di raggiungere un risultato. Più le cose sono estreme, più sarò osservato. In giovane età si pensa quasi di essere immortali e quindi il rischio di perdere la vita percepito nell’ affrontare certe prove è diverso da quello che sente una persona più matura”.
Professor Berto, cosa invece, Lei pensa degli adulti che si esibiscono su Tik Tok?
Gli adulti che usano Tik Tok sono spesso di fatto adolescenti non cresciuti ,  dimostrano di conservare comportamenti  che sono propri di ragazzini di 11 o 12 anni, evidenziando la propria immaturità.
Cosa possono fare i genitori e gli adulti in genere per scongiurare pericoli e tragedie come quelle di Palermo?
Per quanto riguarda il comportamento dei genitori  mi sento di consigliare loro il raggiungimento di un accordo con i propri figli, stabilendo tempi di utilizzo del telefono e dei social per quanto possibile. E’ necessario che abbiano sempre un terzo occhio sui loro figli adolescenti per monitorarli al pc e nei loro comportamenti quotidiani.
Barry Mason
 I fatti

Secondo una prima ricostruzione, la bambina avrebbe partecipato alla challenge nel famoso social, molto in voga tra i giovani, accogliendo la prova di resistenza, che consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile. I genitori  l’hanno trovata esanime per terra dopo l’assurda prova di resistenza . ‘Antonella era stata al cellulare in chat con le sue amiche, poi aveva fatto i compiti e avevamo cenato’, ha raccontato il padre della piccola, delle quale sono stati donati gli organi. L’uomo ha rivelato di averle dato lui la cintura con cui la figlia ha realizzato il terribile gioco lanciato sui social.

La bambina, come hanno spiegato i medici dell’ospedale,  è arrivata al pronto soccorso, ‘alle 21.04 di giovedì scorso, in arresto cardiorespiratorio di non precisabile durata temporale in quanto l’inizio è ricostruibile, con anamnesi indiretta, solo approssimativamente attraverso il racconto dei genitori’. Subito in codice rosso, ‘ha usufruito delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e il cuore ha ripreso il battito. Ha quindi subito eseguito una Tac encefalo che ha evidenziato una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata’. Alle 23, in condizioni critiche è stata ricoverata in terapia intensiva.

Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia che ha sequestrato il cellulare della bambina.  La direzione sanitaria è in contatto con le forze dell’ordine e con la magistratura che dovrà ricostruire la dinamica dell’incidente e chiarire i contorni della vicenda, che ha portato Tik Tok a smentire la pubblicazione del video finito sotto inchiesta: “Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina –  ha dichiarato un portavoce di Tik Tok – . La sicurezza della community Tik Tok è la nostra priorità assoluta, per questo motivo non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy. Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. Siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini’.

La piccola palermitana non è però la sola vittima dei giochi mortali sui social network. Come lei, altri minori hanno perso la vita in una sfida online, mentre “giocavano” a ingerire ingenti dosi di Benadryl, o a “spaccarsi il cranio”. Nel sito di Tik Tok, tuttavia, un lungo documento riguardante le regole della community stabilisce che i contenuti che abbiano ad oggetto atti pericolosi o lesionistici sono proibiti.

Allo stesso tempo basta una rapida ricerca su internet per accorgersi che i giochi proibiti si reiterano e sono alla portata di tutti.

Pioggia di polemiche per la challange che trasforma in vittime dell’Olocausto

Nel mese di settembre, la notizia aveva scatenato critiche pesantissime con i giovani utenti di Tik Tok che avevano  aderito ad una nuova challange che dagli Stati Uniti rischia di arrivare anche in Italia. Al centro della sfida c’è la Shoah .  I personaggi dei video sul social network vengono trasformati in vittime dell’Olocausto, tra occhiaie disegnate con il trucco, volto emaciato, pigiama a righe con la stella di David disegnata sul petto. Il video, seppur di pochi secondi, racconta la deportazione e lo sterminio nelle docce.

Le narrazioni degli utenti di Tik Tok, generalmente ragazzi della cosiddetta “Generazione Z”, seppur con qualche leggera variazione, raccontano il calvario che nella prima metà del Novecento portò allo sterminio di oltre sei milioni di persone.

 

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