“Pur di difendere gli equilibri interni al suo gruppo Piera Campana consegnerà Breganze alla Lega e a forze reazionarie e populiste”.

Lo sostengono gli esponenti del Circolo del Partito Democratico di Breganze, che dopo aver ricevuto dal sindaco uscente un “no grazie” alla richiesta di apertura di un dialogo finalizzato alle prossime elezioni amministrative, hanno deciso di esprimere apertamente le loro perplessità davanti ad una mancata alleanza tra forze di centro sinistra.

Spiegano dal Pd di Breganze: “Avvicinandosi il voto di Maggio, il Circolo del Partito Democratico ha sentito il bisogno di aprire un dialogo con l’attuale amministrazione, pur conscio delle grandi differenze di stile e di idee che lo dividono da questa, per vedere se era possibile trovare dei punti di contatto e creare un progetto comune dato che, almeno a parole, questa si è sempre detta vicina, dal punto valoriale, al centrosinistra. Come qualsiasi trattativa politica anche questa si basava sul concetto che entrambi i gruppi, con pari dignità e vedendo nel dialogo con l’altro la possibilità di arricchire la propria visione e proposta, parlassero tra loro per realizzare un programma comune sostenuto successivamente da una lista che vedesse entrambi i gruppi rappresentati. Nella realtà questa trattativa si è fermata dopo il primo incontro in quanto il gruppo di Breganze Attiva ha rifiutato per principio il confronto con noi in quanto gruppo organizzato diverso dal loro e lasciando aperta solo la porta della partecipazione a titolo personale. Questo ostinato rifiuto di considerare qualsiasi altro gruppo come possibile interlocutore è purtroppo una caratteristica    tipica di Breganze Attiva che, dopo aver vinto le ultime elezioni amministrative con un non certo maggioritario 33% dei voti, ha governato il paese per 5 anni senza mai dialogare con nessuno e chiudendosi in un isolamento autoreferenziale e decisionista. Questo modo di fare è, dal nostro punto di vista, non solo antidemocratico e ottuso, ma soprattutto miope, ancora di più in un momento in cui una divisione del campo progressista può solo favorire l’avanzata di forze populiste e portatrici di politiche dannose per il futuro del paese. Le accuse di “cercare poltrone”    che in questi giorni il sindaco Campana ci sta  rivolgendo, non  sono  altro  che  il  tentativo  di  nascondere  la  verità:  Breganze  Attiva  preferisce consegnare il  paese in mano alla  Lega  piuttosto che ragionare  insieme  delle  emergenze  sociali  ed ambientali  che  toccano  la  nostra  comunità  e  su  cui  non  ha  saputo  intervenire  in         maniera quantomeno sufficiente. Con questo atteggiamento l’attuale amministrazione sta dimostrando, ancora una volta, come   il suo interesse principale sia la difesa degli equilibri interni al proprio gruppo, equilibri fatti  di mediazione tra interessi e posizioni meramente personali. Il Partito Democratico – concludono gli esponenti – si impegna ad essere alternativo tanto alle posizioni reazionarie e populiste della Lega quanto a logiche che consideriamo pseudo-progressiste, auto-scioviniste e rappresentanti della peggior antipolitica su base personalista”.

la replica di Campana
“Breganze Attiva è sempre stata aperta al dialogo con tutti. In cinque anni di amministrazione il PD di Breganze non ha mai sentito il desiderio di venire a dialogare o a fare proposte, ma si è limitato a fare opposizione, votando contro. Oggi viene a proporre un accordo in vista delle elezioni, chiedendo come precondizione che ci siano dei posti in lista e in Giunta riservati ai suoi membri – continua Piera Campana, sindaco di Breganze  -Se avesse partecipato ai nostri incontri, in cui stiamo condividendo le proposte concrete per il prossimo mandato, avrebbe scoperto che non ci sono decisioni già prese, né equilibri da salvaguardare, perché abbiamo sempre lavorato in piena sintonia e condividendo scelte dopo discussioni e confronti aperti e sereni. Non siamo nati con le logiche di un partito e crediamo che per un paese come Breganze sia preferibile lavorare partendo dai valori e dalle idee, e non dalle geometrie variabili degli accordi tra partiti. Chi vuole contribuire ha sempre trovato le porte aperte per lavorare insieme, serenamente, su questioni concrete, affrontare i problemi e cercare soluzioni”.

A.B.

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