“La festa dei Carabinieri riprende dopo i due anni segnati dalla pandemia. I suoi militari sono stati tra i protagonisti di questo triste periodo, pagando con un numero non indifferente di decessi e contagi. La loro tradizionale presenza capillare sul territorio insieme alla loro moderna preparazione è stata la ricetta per garantire servizi al cittadino nell’emergenza. Penso, ad esempio, all’aver portato anche nelle zone isolate delle nostre montagne, in accordo con le Ulss, i servizi digitali al domicilio dei cittadini più fragili. Un motivo in più per rinnovare i ringraziamenti alle donne e agli uomini dell’Arma”. Sono parole del presidente del Veneto Luca Zaia, per la cerimonia dell’anniversario della fondazione dell’Arma.

“Duecent’otto anni, un anniversario non da tutti, soprattutto per un’istituzione che nella sua storia è sempre riuscita ad essere moderna, rimanendo sempre espressione di quella società per cui è garanzia di sicurezza. Sarà un onore per me rappresentare la gratitudine dei Veneti verso gli uomini e le donne dei Carabinieri”, aggiunge.

La Festa dell’Arma è “un momento importante per la nostra comunità- sottolinea il governatore- non è solo una circostanza commemorativa, infatti. È l’occasione per calarsi in tutta la realtà altamente professionale dei Carabinieri. Un contesto di molteplici ed elevate specializzazioni in vari ambiti di contrasto alla criminalità, sempre più affidate all’innovazione tecnologica; anche in quei settori che ai nostri occhi appaiono gestite in maniera tradizionale. È un appuntamento di coscienza civica perché la sicurezza dei cittadini passa anche attraverso la consapevolezza che c’è chi è formato e attrezzato per garantirla, facendo bene il proprio lavoro”. La sicurezza è uno “dei capisaldi di una società civile e i veneti non vogliono venga messa in discussione. Di questa aspirazione l’Arma dei Carabinieri è una certezza proprio per l’elevato livello di competenza che riesce ad esprimere nelle indagini, nel controllo del territorio, in ambito forestale, contro le sofisticazioni, nella tutela dei beni culturali e dovunque è chiamata a operare”, conclude infine Zaia.

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