Nella prima settimana di giugno Confcommercio del Veneto, in collaborazione con Unioncamere Veneto, ha voluto sondare i consumi dei veneti, o meglio, dove e come tra giugno e agosto 2025 spenderanno i loro soldi, una volta coperte le spese fisse come affitto, bollette, ecc. L’indagine è stata condotta su un campione di 600 persone residenti in Veneto. I risultati parlano chiaro: per il 77% dei veneti, gustare dei buoni piatti in un locale o partecipando alle numerose feste locali all’aperto che l’estate offre, sarà l’attività preferita. Al secondo posto (72% delle preferenze), la spesa per abbigliamento e calzature, magari approfittando dei saldi di fine stagione; al terzo posto (64% delle preferenze) la spesa per viaggi e vacanze.
L’analisi dei dati raccolti, indagando su come i vicentini prevedono di orientare i propri consumi, tra giugno ed agosto, non si discosta più di tanto dalla classifica veneta. Anche in città e provincia la maggior preferenza di spesa (70% del campione vicentino) è a favore della convivialità, quindi per godersi una cena al ristorante o in occasione di feste locali e altri eventi. Il 68% del campione ha dichiarato invece che farà spese per l’abbigliamento, calzature e accessori, mentre al terzo posto delle preferenze (57%) troviamo gli acquisti nel settore benessere e cura della persona. Seguono (con il 53%) le spese per i viaggi e le vacanze; l’acquisto di libri (49%); per attività sportive ed articoli per lo sport (31%); per l’acquisto di oggetti e arredi per la casa (30%); articoli di elettronica, computer e smartphone (10%); altre spese (6%) e articoli di lusso (3%).
“Rispetto all’indagine della scorso anno la propensione dei vicentini a spendere per la buona tavola è addirittura aumentata (lo scorso anno era del 68,1% n.d.r) – è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo – e questo ci fa molto piacere perché conferma l’attrattività del comparto della ristorazione, che nel nostro territorio si esprime con ottimi ristoranti, trattorie, pizzerie e locali dove semplicemente bere uno spritz. Il buon trend del settore, lo vediamo anche nel nostro
centro storico, dove di recente hanno aperto nuove attività food&beverage e dalla grande affluenza di pubblico agli eventi dove c’è la possibilità di gustare del buon cibo. Guardando la classifica delle previsioni di spesa dei vicentini per i prossimi mesi – continua il presidente di Confcommercio Vicenza – ci fa ben sperare l’attenzione per gli articoli di abbigliamento, calzature e accessori, perché questo è un settore che va sostenuto, soprattutto preferendo di acquistare nei negozi. Sono attività che sul territorio portano vitalità e dinamismo e ai centri storici danno quel tocco in più di attrattività ed eleganza. Teniamolo presente quando scegliamo se spendere on line o nei negozi, perché ne va una parte importante delle nostre città”.
Ma la ricerca di Confcommercio Veneto e Unioncamere mette in evidenza anche l’altro lato della medaglia, ovvero la capacità di spesa dei vicentini. L’83% del campione intervistato ha affermato che l’aumento del costo della vita sta condizionando le decisioni di spesa. L’auspicio di Confcommercio Vicenza è che il fenomeno non vada a penalizzare il prossimo periodo dei saldi estivi, un appuntamento su cui i negozianti contano molto per poter “fare cassa” in vista degli arrivi della stagione autunno/inverno. Però alla domanda se “il budget di spesa rispetto allo scorso anno sarà minore, uguale o maggiore?” i vicentini hanno risposto che la spesa per i saldi rimarrà stabile (66%); solo 28% prevede di spendere meno, mentre il 5% di più dello scorso anno.
Secondo le intenzioni di acquisto in occasione delle vendite di fine stagione, che inizieranno sabato 5 luglio, i vicentini si orienteranno principalmente nell’acquisto di abbigliamento (44% delle preferenze); quindi di calzature (37%); borse e accessori (15%); altro ( 3%).
Come per le altre province venete, il canale migliore per acquistare rimane il negozio fisico (69% del campione interpellato) contro il 31% di preferenza per l’on line. Lo scorso anno gli stessi dati in Veneto erano 70-30, quindi il web guadagna pochissimo. “Un buon segnale – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo – che ci fa capire che l’esperienza dello shopping reale mantiene il suo valore, che è dato dalla somma tra autenticità delle relazioni, professionalità dei negozianti, piacere di provare il capo e ricevere consigli personalizzati”.
